L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla del day after della bomba d’acqua che ha colpito il Palermo.
Acqua e fango al posto delle strade, macchine sì, ma distrutte, ferme, inutilizzabili, al posto del loro solito sfrecciare. E poi ci sono i cittadini, testimoni oculari dell’infernale nubifragio, che ora si ritrovano sul luogo del disastro, come succede ai sopravvissuti. «La colpa è di tutti – dice una signora – ed è ora che ci sia un’assunzione piena delle responsabilità. In questa città non sono mai state rispettate le priorità: la bomba d’acqua non era prevista? Ma i tombini otturati quelli sì, e andavano sistemati».
«Io sono riuscito a scendere buttandomi dal finestrino – racconta un signore, dopo aver preso dei documenti dalla sua auto completamente inutilizzabile ormai – . C’erano bambini, persone che gridavano, sono ancora traumatizzato. Eravamo completamente abbandonati a noi stessi, uscivamo dalle auto e non c’era nessuno a soccorrerci».