L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla sfida tra Castrovillari e Palermo, che vedrà il duello tra Accardi, difensore del Palermo, e Cangemi, centrocampista del Castrovillari. Entrambi provenienti dallo stesso quartiere, il Villaggio Santa Rosalia, e cresciuti insieme ben prima di trovarsi sullo stesso campo da calcio. Il centrale rosanero aveva cinque anni quando ha giocato per la prima volta in squadra con quello che per questa settimana sarà suo avversario. «Sarà una bellissima sensazione trovarci nuovamente in campo – ammette Accardi – siamo cresciuti insieme sin da piccoli. Certo, essere l’uno contro l’altro per la prima volta sarà stranissimo, ma gli auguro le migliori fortune a partire dalla prossima partita. Per noi è fondamentale vincere, dopo la gara torneremo ad essere amici come sempre». Cangemi non intende far strada all’amico di sempre: «Per noi è una partita fondamentale, dobbiamo riscattarci dalla partita di domenica scorsa. Giochiamo contro una corazzata». I colori rosanero, però, restano sempre nel cuore: «Ho tanti ricordi di quando facevo il raccattapalle per il Palermo in Serie A. C’ero anche io, con Andrea, nel derby col Catania, quello della tripletta di Pastore. Indimenticabile. Anche io mi presi la ramanzina per l’esultanza sotto la curva. Abbiamo giocato insieme per più di quindici anni, questa è la prima volta che ci troviamo da avversari. Abbiamo iniziato sul campo del 3 M, io avevo quattro anni e lui cinque, poi insieme siamo passati al Monreale». Lì il primo successo, una vittoria al Torneo Costa Gaia con un gol a testa in finale, poco prima di approdare entrambi al Palermo: «Pure il provino abbiamo fatto insieme – prosegue Cangemi – ma lui è stato più bravo e ha fatto tutta la trafila. Io mi sono fermato ai Giovanissimi nazionali». Domenica saranno nuovamente sullo stesso terreno di gioco,ma per la prima volta con maglie diverse. Una partita che non potrà essere mai come le altre: «Siamo sempre in contatto – conclude Cangemi – ma quest’estate ci siamo promessi di non sentirci nella settimana della partita. Sarà una bella rimpatriata».