L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle polemiche dopo una nota dell’assessorato e sui pronto soccorso in tilt.
Scoppia il pronto soccorso dell’ospedale palermitano Buccheri La Ferla e la Regione è costretta a chiedere aiuto alle altre strutture d’emergenza della città. Ma queste ultime avvertono, sottovoce, che pure per loro la situazione è critica e che «dall’assessorato alla Salute partono ordini sulla carta che non trovano riscontro nella realtà». La polemica nasce da una nota, inviata lo scorso 4 novembre all’Asp, alle aziende ospedaliere dell’area metropolitana e al 118, in cui il dirigente generale del Dipartimento per la pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, Mario La Rocca, spiega che i lavori di ammodernamento del pronto soccorso dell’ospedale di Villa Sofia «hanno generato un maggiore afflusso di pazienti presso gli altri nosocomi cittadini, in particolare il 2 novembre verso il pronto soccorso dell’ospedale Buccheri La Ferla con un indice di sovraffollamento del 426%».
Visto che il pronto soccorso del Buccheri La Ferla ha a disposizione un numero di posti letto limitato, La Rocca ha chiesto la massima collaborazione ai dirigenti sanitari dell’ospedale Civico, del Policlinico, dell’Ingrassia e di Villa Sofia «ad agevolare il ricovero dei degenti» anche in considerazione «dell’attuale stabilizzazione dei ricoveri da Co[1]vid-19 che ha determinato una riduzione della pressione nelle unità operative coinvolte». Ed è proprio questo passaggio ad aver fatto infuriare i medici in servizio negli altri pronto soccorso: «Ma agevolare cosa, non è evidente che siamo tutti in overcrowding (sovraffollamento, ndr) permanente? E se ravvisano questa ridotta pressione Covid, allora perché non si riconvertono i posti letto per gli altri pazienti?», sottolineano in forma anonima alcuni sanitari.