L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla di anno zero per il Palermo: il 2019. Il vecchio Palermo, quello di Maurizio Zamparini, scompare dalla scena sotto la gestione Arkus Network di Salvatore Tuttolomondo che non riesce a trovare i soldi per iscrivere la squadra al campionato di B. A luglio la società viene dichiarata fallita. La decisione è del tribunale di Palermo che cancella con una pec gli ultimi 32 anni di storia dell’Unione Sportiva Città di Palermo. Sono emerse irregolarità nella gestione Zamparini che hanno portato non solo alla dichiarazione di fallimento, ma l’ex patron alla sbarra in un procedimento già in corso per falso in bilancio e false comunicazioni sociali – scrive il quotidiano -. L’agonia del vecchio Palermo è iniziata nel 2017 con l’avvio delle indagini della Procura sulla gestione dei conti del club, soprattutto sulla controversa compravendita del marchio rosanero a una società riconducibile allo stesso Zamparini che aveva di fatto creato una plusvalenza da una quarantina di milioni che sembrava avere rimesso a posto i conti della società. Sull’artifizio contabile si basava anche la prima istanza di fallimento depositata dalla Procura di Palermo a novembre del 2017, poi respinta a marzo del 2018 perché il tribunale fallimentare decise di non entrare nel merito della questione della compravendita del marchio. Una sentenza che è stata anche oggetto di indagini da parte della Procura di Caltanissetta per il sospetto che fosse pilotata. I pm di Palermo hanno continuato a indagare scoprendo il sistema che avrebbe permesso a Zamparini di tirare fuori dalla società denaro per sottrarlo all’aggressione dei creditori. Gli ultimi padroni del vecchio Palermo, il gruppo Arkus che non ha iscritto il club al campionato di B, ha provato ugualmente ad evitare il fallimento con un piano di risanamento che però “conteneva un numero impressionante di violazioni della normativa fallimentare”. Per questo i giudici fallimentari hanno respinto la richiesta di concordato e deciso per il fallimento. D’estate si riparte ed è il 24 luglio quando la società Hera Hora srl, del gruppo di Dario Mirri con Tony Di Piazza e Rinaldo Sagramola si aggiudica la gara indetta dal Comune per rilevare il titolo sportivo del Palermo calcio dopo l’esclusione dai quadri federali della vecchia società – conclude il quotidiano -. Lo comunica in conferenza stampa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. La nuova società, per quanto in tempi stretti, allestisce una buona squadra per affrontare la serie D, affidata all’allenatore Rosario Pergolizzi e premiata da un boom di abbonamenti. I tifosi tornano allo stadio e accompagnano i rosanero al titolo d’inverno grazie ai gol del centravanti Ricciardo e alle invenzioni del fantasista Felici. Il resto è storia del 2020.