L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla situazione fallimento relativa all’U.S. Città di Palermo. Ecco quanto riportato: “La mossa strategica è stata portata avanti la settimana scorsa, con una mail firmata da Andrea Zamparini, il figlio più giovane dell’ex azionista di maggioranza: in qualità di rappresentante legale di una delle aziende del gruppo, si è dichiarato disponibile al versamento di una somma che supera i dieci milioni. Questo per ottenere l’ammissione al concordato, chiesta dagli ultimi amministratori, i fratelli Walter e Salvatore Tuttolomondo, anche loro a rischio nell’indagine-bis condotta dal pm Andrea Fusco. Gli stessi Tuttolomondo, secondo i rilievi mossi da alcuni creditori e dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, si sarebbero resi responsabili di «gravi irregolarità», tali da giustificare l’esclusione dalla procedura, che prevede un’intesa con i creditori e scongiura il fallimento. Le irregolarità sarebbero consistite nell’affidamento a una società riferibile ai Tuttolomondo, la Struttura srl, di incarichi professionali mirati a redigere i piani per il concordato. E però gli onorari per gli esperti utilizzati dall’azienda sarebbero stati pagati con soldi (370 mila euro) del Palermo. Una società che chiede il concordato non può affrontare altre spese: da qui l’ipotesi della Procura, del tentativo di sottrarre risorse alle casse della vecchia società, ormai priva di attività e di un patrimonio vivo, concreto, dato che non possiede più giocatori, né struttura reale, né introiti”.