L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Roberto Boscaglia, allenatore del Palermo.
«Il nostro campionato inizia adesso. Noi dobbiamo pensare ad oggi, questa partita fa storia a sé. Mi aspetto quello che ho visto a Catanzaro dal punto di vista motivazionale ed emozionale, in più sappiamo che è un derby e rappresentiamo Palermo in tutto e per tutto, contro una rivale storica. Dobbiamo dare qualcosa in più, ancora, ma mi aspetto la stessa voglia vista a Catanzaro. Abbiamo cambiato qualcosina e non parlo di assetto tattico, ma di atteggiamento. Sono contento che sia uscito in questa settimana di grandi difficoltà, questo ti porta a pensare che la squadra ha gli attributi, sa che questa classifica non ci appartiene e può andare a giocare contro tutti
per metterli in difficoltà».
«L’aspetto tecnico e tattico può essere importante, ma dobbiamo metterlo in secondo piano. La motivazione, l’emozione e voler sopraffare sportivamente l’avversario deve fare la differenza. Poi loro hanno una buonissima squadra, molto esperta, anche con giocatori di categoria superiore. Sappiamo che sarà difficile, ma dobbiamo sapere anche che è una partita alla nostra portata».
«Il nostro campionato inizia adesso ribadisce Boscaglia – forse è iniziato a Catanzaro e dobbiamo vederla in questo modo, con la speranza di riavere il prima possibile tutto il gruppo. Qualche elemento si allena con noi da alcuni giorni, anche se non ha i novanta minuti. Ritroviamo due giocatori, ma di contro ne perdiamo due come Crivello e Broh. Dal punto di vista numerico siamo lì».
«Questo derby rappresenta tutto ciò che da bambino guardavo con gli occhi spalancati e col cuore pieno di emozione. Sarà anche emozionante. La mancanza del pubblico è qualcosa che disturba tantissimo, sono partite da vedere allo stadio e giocando in casa ci mancheranno i tifosi, pur sapendo che saranno al nostro fianco. A me interessa vincere – prosegue Boscaglia – non che segnino gli attaccanti. Se segna un difensore centrale per me è uguale. Dobbiamo essere un po’ più cinici, più cattivi sotto porta, perché è una cosa che al momento ci manca. Ci stiamo lavorando».