Gds: “Cuori rosanero. Tedesco «Che favola quella squadra dei picciotti, a Boscaglia serve tempo. Giovanni? Tutto risolto»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni del palermitano Giacomo Tedesco:
«Non ho mai dimenticato che se ho giocato quasi duecento partite in Serie A, se sono diventato un calciatore professionista, lo devo al Palermo. La mia squadra è sempre stata il Palermo. Il club dove ho cominciato, con cui ho debuttato tra i professionisti. Esattamente ad Acireale, la prima partita del Palermo dei picciotti. L’anno dopo quella splendida stagione i più esperti non furono rimpiazzati. E retrocedemmo. Io chiesi di essere ceduto. Ma era normale, avevo offerte ed ero giovane. La mia cessione portò soldi importanti alla società. Tanti anni dopo sicuramente i tifosi del Palermo non hanno apprezzato il fatto che ho giocato due anni a Catania. Ma anche in questo caso è stata una scelta professionale. A Catania ho fatto due stagioni in A e sono stato bene; a Catania la città di Palermo è molto apprezzata, solo quando si parla di calcio i telefoni si rompono…».
«Sarei voluto tornare. Quando nel 2009 il Palermo prese Zenga con cui ero stato a Catania, chiesi al tecnico se potevo venire con lui a Palermo, ma il club non mi volle. Forse perché avevo già trentatré anni.
Tutti mi hanno dato qualcosa. Arcoleo mi ha lanciato nel calcio professionistico, con Mazzarri a Reggio ci salvammo nonostante undici punti di penalizzazione, con Rossi portammo in A la Salernitana dopo cinquanta anni. Ma il tecnico a cui devo di più è Ninni Carollo che da bambino mi portò dal Tommaso Natale al Palermo».
«Boscaglia è bravo. Arrivammo primi, ma nella stagione precedente avevamo perso i play-off. Mi ricorda un po’ Mazzarri come tipo di gioco. È chiaro che questo è un anno di sacrifici per tutti, da tifoso del Palermo mi auguro che nei play-off accada il miracolo, perché vince la squadra che in quel momento sta meglio ma centrare la promozione al primo colpo è davvero difficile. Il Bari rischia di non andare, la Ternana è il terzo anno che ci prova. Il Palermo ha giovani di qualità che hanno bisogno di tempo per maturare».
«Presunta lite con mio fratello Giovanni per l’esultanza nel derby del 2008? Tutte storie. Abbiamo commesso i nostri errori, ma adesso siamo in perfetta armonia. Sta allenando a Malta e sono contento che abbia come secondo nostro fratello Salvatore. Tutti i nostri problemi non c’entrano nulla col calcio, con i derby, col Palermo e col Catania. Erano storie di famiglia che abbiamo superato».