L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Mauro De Cicco, ex difensore del Palermo:
«Certo, se avessimo vinto la Coppa Italia, saremmo andati in Europa, forse Barbera non avrebbe venduto il club, per noi anche singolarmente sarebbe stato un grande successo. Avevo appena firmato un contratto biennale e speravo di restare alla Spal. Il mio presidente Mazza mi disse che dovevo andare perché non poteva perdere l’affare.
Quando arrivai a Palermo un dirigente, credo Armando Correnti, mi disse: “Ma non dovevi essere biondo?”. Ebbi la sensazione che non volevano prendere me ma un mio compagno, Gelli, che era appunto biondo. Il primo rimpianto è stato quello di non essere andato in Serie A col Palermo. Nei miei otto anni in rosa due volte ci siamo andati vicini. Pazienza. I ricordi tanti, non c’è un giorno in cui non sia stato bene a Palermo, dove ho ancora molti amici. Con Vittorio De Simone, per esempio, ci sentiamo regolarmente. Dei vecchi compagni sento sempre Volpecina, con cui passiamo le vacanze insieme. Ma anche Bigliardi, che fa l’agricoltore in Calabria. Il più forte Gianni De Rosa, ma anche Lopez e Montesano erano formidabili. Per non parlare di “Bubù”. Chimenti, noi lo chiamavamo così».
«Nel Palermo di Sensi, in Serie B, Mutti arrivò senza un “secondo” e Perinetti mi chiese di lasciare la squadra Primavera che mi era stata affidata per fare da vice al nuovo allenatore. E da quel giorno siamo stati diciannove anni insieme. Tra alti e bassi ma abbiamo fatto tante cose. 2012-13? La squadra era fortissima ma le cose andavano male. C’erano Miccoli, Migliaccio, Ilicic e tanti altri campioni. Ci siamo salvati con qualche soddisfazione, come il 5-1 alla Lazio. Siamo stati tra i pochi allenatori che non sono stati esonerati da Zamparini».
«Chi faceva la formazione? La faceva Mutti, Zamparini ogni tanto magari diceva: “Fai giocare questo che mi sento che oggi fa due gol”.
Ma non abbiamo mai avuto imposizioni. Adesso? La squadra è buona, ma è partita in ritardo. C’è stata due mesi per amalgamarsi ed ha perso punti importanti. Ternana e Bari hanno organici diversi, ma partivano già da una base molto forte mentre il Palermo ha dovuto rifare quasi tutto.
Discorso chiuso per la B? Per il primo posto certamente, ma ci sono i play-off. Spero che il Palermo a gennaio provi a prendere tre-quattro giocatori importanti per giocarsi tutto ai play-off. Chi viene chiederà un contratto biennale, male che vada si troverà già la squadra pronta per l’anno prossimo, non saranno soldi buttati via. Ma credo che questo Mirri lo sappia bene».