Gds: “Cuori rosanero. De Bellis, l’uomo delle promozioni «Ora chissà quando si tornerà in A»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Tonino De Bellis, ex calciatore del Palermo: quei tempi…

«Certe volte le trasferte in treno duravano anche due giorni, e poi altri due giorni per tornare. Così la squadra chiedeva di farne due al nord di seguito per restare fuori tutta la settimana. Erano viaggi infiniti. Io per un periodo nei miei primi anni a Palermo ho vissuto anche allo stadio, con qualche compagno e con i giocatori di basket, perché il Palermo era una polisportiva. I tifosi mi volevano bene e un giorno uno di questi pensò di regalarmi una scimmia. A cui diedi il nome di Chica. La tenevo con me allo stadio e girava liberamente per i locali della Favorita».

«Tournée negli USA con Vilardo? Sì, è vero. Ma ci pagò solo il biglietto dell’aereo. AI pasti avremmo dovuto pensare noi. Così rimediavamo grazie all’aiuto dei siciliani emigrati negli Stati Uniti. Per loro fu una grande festa, ci invitavano regolarmente a pranzo e a cena, facevano collette e ci regalavano soldi. Quando tornammo a Palermo fummo accolti dai giochi di fuoco ma trovai una brutta sorpresa, perché la scimmia Chica era sparita. La persona a cui sono stato più legato è stato Ghito Vernazza, una grande amicizia dentro e fuori il campo. Forse è stato il calciatore più forte con cui ho giocato. Avversari di valore ne ho marcati tanti, quelli con cui ha faticato di più sono stati Gigi Riva e l’interista Hitchens. L’allenatore che mi ha dato di più è stato certamente Carmelo Di Bella, anche se devo molto a Carlo Alberto Quario che ho avuto nei tre anni a Venezia».

«Qui mi sono sempre sentito a casa mia, i tifosi del Palermo sono sempre stati la mia famiglia. I momenti più belli sono legati tutti alle promozioni in Serie A (nelle stagioni 1958-59, 1960-61 e 1967-68 ndr), il più brutto quando ho dovuto smettere di giocare, alla fine della stagione 1971. Palermo dei picciotti? Quella fu una grande annata, con Ignazio c’è sempre stato un grande affetto e stima reciproca» .

«Entrare al “Barbera” mi dà sempre una grandissima emozione, è stato bello rivedere tanti amici. Ora quando rivedremo un Palermo in Serie A? Non lo so, la squadra non è male ma purtroppo credo che sia stata assemblata in ritardo e non si può dare un vantaggio di questo tipo a Ternana e Bari».