L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla tragedia sfiorata in Viale Croce Rossa a Palermo.
Un miracolo ha evitato la disgrazia. Una frazione di secondo e il passaggio in moto di Francesco Tagliavia da viale Croce Rossa si sarebbe trasformato in tragedia. La fortuna ha voluto che il palo della luce venuto giù come un fiammifero lo abbia sfiorato a una spalla e pur avendogli rotto la freccia dello scooter non lo abbia nemmeno fatto deconcentrare. Tagliavia così è rimasto misteriosamente in sella. Ieri, nonostante lo scirocco e quel che gli è capitato, è stata una bella giornata per l’ingegnere quarantaseienne delle Ferrovie. Può dire di averla scampata per bene.
Camminiamo su un crinale sottile, tra la vita e la morte. È chissà quante volte rischiamo di finire ammazzati in qualche modo senza nemmeno accorgercene, questione di attimi; questione di niente. «Non c’è dubbio – racconta – visto com’è finita davvero posso dire di essere un uomo fortunato». E racconta che a mezzogiorno e mezza, mentre placidamente scivolava verso piazza Vittorio Veneto con la moto «ho sentito come una botta sulla spalla. Non ho capito cosa stesse succedendo. Sulle prime pensavo al ramo di un albero caduto, a un tamponamento, e un oggetto piovuto chissà come visto che c’era vento».
Ma appena ha avuto modo di rendersi conto di quello che è accaduto ha avvertito come un tuffo al cuore per il pericolo scampato. «Non mi anno fatto nemmeno refertare – racconta- non sono andato in ospedale. Agli agenti di polizia municipale che sono intervenuti ho spiegato che co- sa fosse accaduta dimenticando persino di fare annotare che avevo avuto un danneggiamento alla moto. Ma pazienza. non mi interessa certamente questo che è un dettaglio del tutto insignificante rispetto alle conseguenze più gravi che potevo subire. L’importante è che alla fine tutto si sia compiuto solo un con una bella botta di paure».