Gds: “Coronavirus: un paziente portato da Partinico al Civico. Allerta in ospedale, quattro tamponi ma è caos sugli esiti”

Dopo quattro tamponi rimane il mistero attorno ad una presunta
positività al Coronavirus di un partinicese di 67 anni. Questi tamponi non
sono bastati per potere chiarire se l’anziano è positivo al Coronavirus. Stando a quanto riferito da “Il Giornale di Sicilia”, i primi due
tamponi avevano dato esito «non interpretabile», il terzo invece era
stato positivo. Da qui la corsa alla chiusura dell’intera area di emergenza, come da protocollo in questi casi, dell’ospedale di Partinico
dove l’anziano era stato ricoverato tre giorni fa. Nella giornata di vnerdì
è stato trasferito al Civico di Palermo e nel pomeriggio
di ieri la sorpresa: al tampone è risultato negativo. L’anziano sarà sottoposto ad altri due tamponi nella speranza finalmente di capire se abbia o meno il Coronavirus. La notizia dell’unico tampone positivo ha scatenato le prime polemiche, che a questo punto rischiano di lasciare il tempo che trovano, con in testa il sindacato della Fials a lamentare diverse criticità: «Quanto accaduto ieri (ndc, venerdì) – si legge in una nota del segretario provinciale della Fials Enzo Munafò – dimostra che purtroppo ci sono situazioni su cui bisogna intervenire nell’immediatezza per scongiurare il peggio». Mentre dll’Asp assicurano che la permanenza del sessantasettenne è stata in assoluta sicurezza: «Ha soggiornato in stanza di isolamento ed assistito nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza da personale dotato di tutti i dispositivi di protezione del caso», viene garantito in una nota. Per quanto riguarda il pronto soccorso e
all’intera area di emergenza si precisa che i disagi sono stati ridotti al minimo: «Tutti i pazienti presentatisi al pronto soccorso –
spiegano dalla direzione sanitaria di presidio – sono stati presi,
comunque, in carico senza soluzione di continuità e nel rispetto
dei criteri della massima sicurezza». L’organizzazione di categoria, da tempo ai ferri corti con i vertici dell’Asp, continua chiedendo risposte:
«Continueremo a segnalare tutte quelle situazioni a rischio – aggiunge il segretario provinciale – nel solo interesse degli operatori sanitari, dei pazienti e dell’erario pubblico. Investiremo gli organi istituzionali al fine di fare chiarezza. Persino i sindaci dei Comuni interessati vengono lasciati
sull’uscio senza essere ascoltati per rappresentare i bisogni della loro gente essendone massima autorità sanitaria».