Gds: “Coronavirus a Palermo. Musumeci, allerta sui controlli e scuole chiuse”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’arrivo del Coronavirus a Palermo. La Regione Siciliana chiede maggiori controlli sugli arrivi nell’Isola e invita i cittadini alla «prudenza» ed alla responsabilità nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Nel frattempo, la Regione ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado fino al prossimo lunedì almeno per la provincia del capoluogo. I locali delle scuole saranno interessati da operazioni di sanificazione e di pulizia straordinaria. Questo quanto contenuto in un’ordinanza del governo regionale adottata ieri dopo dopo l’incontro con i nove prefetti dell’Isola e i rappresentanti dell’Anci. Oggi il governo regionale relazionerà all’Ars sulla situazione in Sicilia. Comunicazioni del governo fissate alle 16.30. L’isola, non avendo alcun focolaio autonomo, non è considerata né zona rossa né gialla. «La prima richiesta», ha chiesto Musumeci al Governo «è quella di potenziare le misure di controllo dei passeggeri in arrivo in Sicilia attraverso gli aerei, navi, treni e i servizi di autolinea. Dalle autorità competenti, essendo questa una funzione statale» spiega Musumeci, «arrivano assicurazioni di avere adottato queste misure nei giorni passati. A noi risulta non essere andate così le cose, anche per testimonianze dirette. Fosse stato per me avrei messo i carabinieri. Ho posto questo tema e lo stiamo formalizzando in una bozza di ordinanza che con il capo della Protezione civile e l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, abbiamo adottato. Sarà sottoposta all’esame dell’unità di crisi e del Presidente del Consiglio». Seconda linea di intervento riguarda le imprese, specie quelle del turismo, che iniziano a lamentare un consistente numero di cancellazioni. «Abbiamo chiesto le misure necessarie per le imprese che subiranno e in parte subiscono pesanti batoste», ha spiegato Musumeci, «penso al settore del turismo che si affacciava alla stagione con particolare ottimismo. Il Consiglio dei ministri farà conoscere nei prossimi giorni le proposte da adottare: così ci ha assicurato il ministro per l’Economia. L’orientamento del governo nazionale è quello di escludere la chiusura di spazi e luoghi pubblici o aperti al pubblico. La Sicilia in questo momento nella mappa delle emergenze nazionali non è né zona rossa né zona gialla», ha quindi spiegato Musumeci, «per ora per il governo nazionale la Sicilia non è in emergenza. Ho disposto la sospensione delle lezioni di ogni ordine e grado nella città di Palermo e della sua provincia. Un provvedimento dettato dalla necessità di sanificare i luoghi vissuti dai ragazzi». Per Anci è «un’esemplare risposta istituzionale». Alla riunione a Palazzo d’Orléans ha partecipato anche il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando che parla di un «esemplare risposta istituzionale alla paura del virus e al virus della paura. Una collaborazione che parte da alcuni punti fermi», dice Orlando, «rispettiamo la normativa nazionale e lo stiamo seguendo secondo le indicazioni dell’Istituto superiore della Sanità per evitare improvvisazioni». Quindi ha parlato degli interventi nelle scuole che «inizieranno domani. Le disposizioni del ministero della Salute dicono che non c’è nessun motivo per chiudere gli uffici pubblici ed al momento non ci sono le condizioni per impedire le manifestazioni in luoghi pubblici», ha aggiunto il sindaco di Palermo. Nel corso dell’incontro hanno parlato anche il capo della Protezione Civile, Calogero Foti e l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza. «Oggi si è attivata una azione condivisa con le realtà interessate dal problema. Un dato di forza che consentirà di sconfiggere il virus e la paura di contagio del virus. Serve promuovere la conoscenza delle buone norme comportamentali», ha spiegato Foti, «consentire la conoscenza dei cittadini e della comunità a buone norme comportamentali». Per l’assessore «il costante raccordo tra la Regione e tutti suoi livelli con il territorio ci consentirà di proseguire con il monitoraggio di tutti gli altri casi».