Gds: “Con l’auto contro un muro. Muore un giovane calciatore”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla morte di un giovane calciatore sulla provinciale “Rosolini-Pachino”. A perdere la vita,Antonino Malandrino, 19 anni, portiere della formazione di calcio «Città di Rosolini», squadra militante nel campionato di Eccellenza, mentre due compagni, F.C., 20 anni, e S.M., 23 anni, sono stati trasportati in codice rosso all’ospedale «Di Maria» di Avola. Un dramma che si è consumato poco prima delle 3 della notte scorsa, in contrada Luparello a pochi chilometri dal centro abitato di Pachino. L’auto sulla quale viaggiavano, una Fiat 500, guidata da F.C., per cause che sono in corso di accertamento, è uscita fuori strada, in un tratto apparentemente in rettilineo, centrando in pieno un muretto. L’impatto è stato terribile. Sul posto sono arrivati prontamente i soccorsi. La scena che si è presentata ai sanitari del «118» è stata straziante. F.C. e S.M. sono stati trasportati d’urgenza al nosocomio di Avola, ma per Antonio Malandrino, che si trovava seduto nel sedile posteriore, non c’è stato nulla da fare. Le ferite riportate nell’impatto sono state fatali. Ad effettuare i rilievi sono stati i carabinieri di Pachino, rilievi che consentiranno di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Si stanno effettuando anche accertamenti per determinare il tasso alcolemico del conducente del mezzo. La notizia della tragedia ha suscitato dolore e rabbia. Antonio Malandrino era considerato una promessa del calcio, un portiere dalle grandi potenzialità con un futuro brillante. Nonostante la giovane età era diventato in poco tempo una pedina insostituibile per il Città di Rosolini, formazione che milita nel campionato di Eccellenza. Era entrato nel calcio che conta quasi in sordina, nella scorsa stagione, per sostituire il portiere titolare Massimo Fornoni che si era infortunato. Sembrava doveva essere una decisione provvisoria ma Malandrino pian piano, partita dopo partita, è riuscito a convincere tutti a suon di parate. Indimenticabile lo spareggio salvezza nei play out contro il Terme Vigliatore: Malandrino, a pochi minuti dalla fine della gara, aveva neutralizzato un calcio di rigore evitando la retrocessione per il Città di Rosolini. Quest’anno la dirigenza non ha avuti dubbi: Malandrino viene riconfermato portiere titolare. «Non ci sono parole, il dolore è troppo grande». Il presidente del Città di Rosolini, Piero Errante, non si da pace: «Era un ragazzo d’oro – dice – e le persone speciali purtroppo sono quelle che vanno via prima. Ha sostituito degnamente un ex portiere di serie A, Massimo Fornoni, e lo ha fatto alla grande salvando la categoria con un miracolo contro il Terme Vigliatore. Il dolore che mi provoca questa notizia è tremendo. Non ci rimane che essere vicini alla famiglia». Così come il capitano della squadra, Emanuele Monaco: «Non l’ho visto mai arrabbiato e nonostante la giovane età aveva un carattere e una personalità allucinante. Non si intimoriva e nei momenti salienti della gara riusciva ad essere determinante. Era voluto bene da tutto il gruppo. Abbiamo perso un ragazzo d’oro». «Amava il calcio e la vita» dice il mister Orazio Trombatore: «Gli aggettivi per definirlo si sprecano e possono sembrare di circostanza, ma lui era realmente così, un ragazzo solare, umile, disponibile, un esempio per tutti che avrebbe sicuramente calcato categorie ancora più importanti. Non ho più lacrime per piangerlo». Antonio Malandrino, pachinese doc, si era integrato bene a Rosolini. Aveva conosciuto anche una ragazza e per questo era frequente trascorrere le serate a Rosolini. Ieri notte, però, nel rientrare a casa, è accaduto l’irreparabile. Sopra la sua bara è stata da posta la sua maglia da portiere. I funerali si svolgeranno domani alle 16,30, in chiesa madre a Pachino.