L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul caso della sparatoria a Cinisi.
«Volevo solo spaventarli, non volevo ucciderli. Ho mirato alla macchina, forse una decina di colpi. Uno dei due aveva dato un pugno alla mia fidanzata…».
Vincenzo Carlo Darrica, 19 anni, ha chiarito così il motivo che lo ha spinto a impugnare un’arma e sparare ai due fratelli Emanuele, di 23 anni, e Roberto Bozzo, di 21 anni, che è ricoverato ancora in gravi condizioni dopo la notte di fuoco a Cinisi.
L’epilogo tragico di un sabato sera con male parole e litigio cominciato nella piazza di Terrasini e che ha avuto come sfondo ripicche personali e gelosia tra famiglie. Questo è almeno il quadro tracciato nell’interrogatorio reso da Darrica, che è difeso dall’avvocato Maurilio Panci, al gip Clelia Maltese: «Spero che si salvi», ha ribadito. Intanto il suo fermo è stato convalidato ed il giovane è in carcere. Quella strenua «difesa» della fidanzata e delle sorelle gli fa pesare sulle spalle l’accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi, detenzione abusiva di arma e munizionamento e ricettazione.