Gds: “Castagnini: «Il tempo è poco, ma faremo una grande squadra»”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle dichiarazioni di Renzo Castagnini, nuovo DS del Palermo: «Sono qua da tre giorni, anche domenica ho lavorato tutto il giorno. Più di così è difficile. L’unica difficoltà è il tempo, perché ci lavoriamo da pochi giorni e dobbiamo fare in fretta. A volte lavorando in fretta si fa qualche errore in più, ma il tempo è questo e dobbiamo sfruttarlo nel migliore dei modi. Costruiremo una squadra mista, ce lo impongono le regole. Siamo certi che sarà una squadra competitiva. Una delle prime cose che ho chiesto all’allenatore è il sistema di gioco, in base a questo cercheremo di dare dei giocatori adatti. Cose fatte non ce ne sono. Su Ricciardo siamo molto avanti, ma le cose bisogna prima farle e poi dirle, altrimenti si crea confusione. Inutile fare smentite, le cose possono saltare in un secondo. Io e Sagramola siamo abituati a fare così. Conosco Sagramola da molto tempo, ci ho lavorato per tanti anni. I conti sa farli molto bene, se insieme al presidente ha previsto una spesa di 1,5 milioni, allora i conti torneranno. Qui non deve venire gente per svernare, ma per buttare sangue. Noi non lo facciamo per soldi, se facciamo questo tutti, allora sicuramente vinceremo. Credo nella collaborazione, la proprietà mi ha folgorato per entusiasmo e disponibilità. Questo ci fa lavorare tranquilli, ma con più responsabilità. Di solito i proprietari vogliono mettere bocca e diventa difficile. La collaborazione è la cosa più importante». Rinaudo? «Dobbiamo collaborare tutti, poi ognuno ha le sue responsabilità. Se Rinaudo darà un consiglio a me lo accetterò, ma io sono il direttore della prima squadra e lui delle giovanili. Sarà una collaborazione importante, le decisioni però le prendo io. Serve gente con voglia di lottare, se prendiamo giocatori bravi con l’animale dentro, allora faremo bene. Accardi e Mazzotta sono giocatori che abbiamo valutato,ma ce ne sono altri. Stiamo lavorando per essere pronti, ce la metteremo tutta. A volte non dipende da noi perché ci sono tanti fattori. È vero che Palermo è attrattiva, però un fatto è parlare e un altro è accettare le condizioni della categoria. Si parla di Serie D, ma non me ne sto accorgendo. È inutile fare promesse e proclami, dobbiamo solo vincere e ci proveremo con tutte le nostre forze. Palermo è considerata una piazza importante, ambita da tanti. È la quinta città d‘Italia e non mi sento in Serie D. Dobbiamo farla, dobbiamo vincerla, ma professionalmente mi sento in Serie A».