Gds: “Casertana-Palermo. Il doppio ex Barone «È uno scontro diretto, ma solo per colpa dei rosa…»”

L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta le dichiarazioni di Nuccio Barone, ex di Palermo e Casertana:

«A Palermo sono nato, calcisticamente e non solo. Ho esordito qui nella stagione 1982/83 in Serie B, i miei primi calci li ho dati qui. Poi mi sono affermato altrove, d’alt ronde, nemo profeta in patria.

Il mio giro da calciatore, poi, si è concluso a Caserta, dove ho iniziato anche la carriera da allenatore. Ero andato lì da giocatore, poi ho subito un brutto infortunio, mi hanno rotto due costole con una ginocchiata. In concomitanza con questo stop, la società ha esonerato il tecnico Merolla e mi ha chiesto di guidare la squadra, giusto per dargli il tempo di trovare un sostituto. Restammo imbattuti per quattro partite e da allora rimasi io in panchina. Ci sono stato per due anni e quando siamo arrivati ai play-off, in Serie D, avevamo 12 mila spettatori allo stadio. La tifoseria è molto vicina alla squadra, è passionale come quella del Palermo».

«Se mi aspettavo che fosse uno scontro diretto? Francamente no, mi aspettavo qualcosina in più dal Palermo. Devo però essere obiettivo, non avrei visto questa squadra tra le prime due in classifica. Già ad inizio campionato si capiva che Ternana e Bari avessero organici superiori. Però, non mi aspettavo neanche un Palermo da decimo posto. Quantomeno mi sarei atteso una squadra che lottasse a ridosso delle prime due».

«Fallimento? Non ci credeva nessuno che potesse finire così, non ci credevamo noi per primi. Ricostruire e ricominciare non è mai facile, poi a Palermo in certe categorie devi vincere, sei condannato a farlo. Non è una città che può permettersi anni di transizione, le pressioni sono alte, dato che per tanti anni ha visto il calcio che conta. Vedere il Palermo in questa categoria è un colpo nell’anima».