L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della questione legata alla caserma dei carabinieri di Piacenza.
Dall’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione «Odysseus», si evince che l’orgia si sarebbe svolta nell’ufficio del comandante, Marco Orlando, maresciallo maggiore, in servizio alla stazione di Piacenza Levante, finito agli arresti domiciliari.
Un cognome che conduce facilmente alle origini siciliane, anzi porta dritto a Petralia Sottana, il borgo che sorge nell’entroterra della provincia di Palermo, dove Orlando è nato 50 anni fa.
Tra i nomi dei militari finiti nell’inchiesta ci sono anche Marco Marra (finanziere con l’obbligo di firma, accusato di rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio) eSalvatore Cappellano (appuntato dei carabinieri finito in carcere), entrambi originari di Catania. A loro si aggiunge il carabiniere Daniele Spagnolo (classe 1990), nato a Salemi, nel Trapanese, finito in carcere.