Gds: “Campionato indecifrabile tra inferno e paradiso. Palermo, non sono più ammessi cali di tensione”

L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul campionato di serie B attraverso un pezzo scritto da Carlo Brandaleone.

Il giro di boa il campionato di Serie B ha eletto la sua «reginetta». Il Frosinone di Fabio Grosso ha chiuso in testa meritatamente. Nel corso di diciannove partite del girone di andata i ciociari per ben undici giornate hanno guidato la classifica. Diciamo meritatamente perché sulla carta l’organico del Frosinone non è certo il migliore, Stirpe ha fatto la squadra senza il «paracadute» delle retrocesse, inserendo giovani di talento come Caso e Mulattieri e veterani ancora integri come Lucioni.  Il Frosinone è primo senza avere mai perso in casa (unica squadra in B), con la migliore difesa del campionato (11 gol) e senza avere avuto un rigore a favore. Fabio Grosso sta facendo benissimo in un campionato le cui le prime tre squadre sono allenate da tre campioni del mondo del 2006. Grosso, Inzaghi e Gilardino. Due dei quali sono anche ex rosanero. Tre giovani allenatori con sto-rie diverse: Grosso ha puntato sull’equilibrio e sulla fase difensiva, la Reggina di Inzaghi sulla grinta e sulla corsa, il Genoa sulla serenità portata dall’ex bomber azzurro dopo l’esonero dell’incompreso Blessin. Questo è un tema che abbiamo affrontato spesso, l’importanza di armonia in un campionato senza fuoriclasse.

Gilardino non ha esperienza ma lo abbiamo vi-sto anche a Palermo: è una persona positiva, serena, sa farsi volere bene. Immaginiamo che sia stato questo il suo «segreto» per rilanciare il Genoa: tre vittorie in quattro gare per tornare al vertice. Re-stando in tema, continua a correre il Pisa di D’Angelo, al suo tredicesimo risultato positivo e or-mai vicino alla vetta. Continua a deludere la Ternana di Andreazzoli, che frettolosamente è stata tolta alla guida di Lucarelli. […]. Nelle zone basse ci sono squadre in difficoltà, ma nessuno si è staccato. Deve tenerne conto anche il Palermo, che ha due punti di ritardo sull’ottavo posto e quattro punti di vantaggio sulla zona playout. Però tra la squadra di Corini e la quintultima ci sono soltanto due squadre. Dunque, la prudenza è d’obbligo. Fanno coraggio i progressi sul piano del gioco, certificati da numeri ben precisi. Il Palermo ha conquistato 9 punti nelle prime dieci partite e 14 punti nelle restanti nove gare. Un cambio di passo evidente ma che non consente cali di tensione. Ai tifosi il diritto-dovere di sognare in un campionato aperto a ogni soluzione, a patto che i grandi misteri del Palermo (Stulac e Saric) riescano a integrarsi e che al mercato di gennaio si «peschino» un paio di jolly di qualità. Le ultime gare hanno detto che un altro attaccante affidabile è assolutamente necessario e resta da colmare il vuoto lasciato a destra da Elia.

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Redazione Ilovepalermocalcio