Gds: “Brusca e i familiari liberi: come gestirli? Oltre 100 omicidi e una catena di tradimenti. Si temono vendette”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della scarcerazione del pentito Brusca.
Catturato 25 anni fa, nel maggio del 1996, pentito dal marzo 2000: una collaborazione tortuosa, la sua, che ha lasciato più di qualche perplessità. – scrive il quotidiano -.
Ora però si apre un caso complicato di gestione della libertà del boss e dei suoi familiari. I servizi di vigilanza, ma anche di protezione pure previsti dalla legge, dovranno tenere conto dell’enormità dei delitti e delle stragi confessati da Brusca. Non solo ha ammesso di avere premuto il telecomando che innescò l’esplosivo a Capaci dove morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta. Ma ha pure confessato le sue responsabilità nel rapimento e nella crudele uccisione di Giuseppe Di Matteo il figlio tredicenne del collaboratore Santino Di Matteo. E in più «oltre 100 omicidi, ma meno di 200», come lui stesso ha detto.