Gds: “Boncore: «Che ricordi al Barbera. Tre punti per noi e la promozione per il Palermo? Magari»”
La prima volta non si scorda mai. Se poi la si vive da tifoso del Palermo, ancor di più. Saranno strane le emozioni che vivrà domenica Davide Boncore. Oggi allena il Troina, prossimo avversario del Palermo, ma fino a non molti anni fa era sugli spalti del «Barbera», a sostenere i rosanero. Guai però a farsi sopraffare adesso dai sentimenti, perché il cammino dei rossoblù finora è stato da applausi e la trasferta in casa della capolista rappresenta un banco di prova importante per tutti. «Sarà la mia prima partita da allenatore al “Barbera”- ammette il tecnico – ma sono totalmente concentrato sul lavoro da fare in questa settimana. Le emozioni si vivranno al momento, quando entreremo in campo. Ora bisogna pensare a lavorare». Un monito per sé, ma anche per il resto della squadra, che vede al proprio interno una colonia composta da otto palermitani: «È normale che per tutti noi sia una partita particolare prosegue Boncore – da piccoli entravamo in questo stadio da spettatori».
La classifica parla chiaro: il Troina ha 27 punti in classifica, ma deve recuperare la gara contro il Corigliano. La squadra etnea può anche recriminare per la sconfitta subito all’ultimo minuto contro il Savoia, punti che, scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, avrebbe potuto proiettare la squadra più in alto in classifica: «Non dobbiamo fare rincorse su nessuno. Dobbiamo raggiungere i 41 punti, allora avremmo fatto il nostro dovere. Ricordo sempre che il nostro è il budget più basso della Serie D, non abbiamo pretese se non quella di migliorarci di settimana in settimana. Sempre con l’obiettivo salvezza, da raggiungere il prima possibile».
Boncore ricorda anche quando, qualche anno fa, portava i figlia al Barbera: «Ci portavo i miei figli fino a pochi anni fa, ma i ricordi che porto dentro con me di quello stadio sono legati a Gianni Di Marzio e a Ignazio Arcoleo». Due nomi che hanno segnato la storia del Palermo a suon di talenti scovati dal nulla, spesso nei quartieri più difficili della città. «Sono cresciuto allo Zen – ricorda Boncore – e Di Marzio andava a prendere un mio amico d’infanzia, per portarlo personalmente agli allenamenti. Era un altro calcio, con molta più fame di adesso». Il ricordo che lo lega ad Arcoleo, invece, è quello della prima partita vissuta allo stadio. Una partita che ha fatto sognare un’intera città, negli anni in cui il Palermo si era velocemente defilato dall’élite calcistica italiana: «La mia prima partita allo stadio è stata il 3-1 al Parma in Coppa Italia, nel 1995, con i «picciotti» in campo». Avrebbe voluto essere lui uno dei tanti «picciotti» lanciati in quell’anno di grazia, ma come per tanti altri palermitani, la strada della carriera lo ha portato lontano da casa. Quella casa che ritroverà in questo fine settimana, seppur da avversario, con tanta gente pronta a fare il tifo per lui e per il suo Troina. Senza sbilanciarsi sul risultato, anche se una speranza c’è: «Tre punti per noi e la promozione per il Palermo? Magari…»