Gds: “Bar e ristoranti, la Sicilia teme la catastrofe dopo il nuovo Dpcm”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sugli effetti del nuovo DPCM in Sicilia.
Secondo uno studio di Unioncamere Sicilia, nel periodo tra settembre e novembre, la ripresa avrebbe creato circa centomila nuovi posti di lavoro, la maggior parte dei quali andrà perduta.
In Italia le misure annunciate dal governo «costeranno altri 2,7 miliardi di euro alle imprese della ristorazione», scrive la Fipe Confcommercio.
Rincara la dose Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo e vicepresidente nazionale: «I consumi crolleranno ancora ed è facile prevedere una perdita di un centinaio di milioni di euro al mese solo per la provincia di Palermo.
Tutta l’economia è al tracollo, la salute pubblica è prioritaria ma non si muore solo di Covid, come possiamo rimanere in piedi bloccando di fatto le imprese e l’economia?
E anche sui risarcimenti non ci facciamo illusioni, le misure di ristoro messe in campo dal governo in primavera sono state risibili». C
«La chiusura alle 18 penalizza la ristorazione più facilmente controllabile – dice Doriana Ribaudo dell’Osteria Ballarò di Palermo -. Già avevamo ridotto del 50 per cento la capienza del ristorante e assicurato alti standard di sicurezza con tamponi ogni 15 giorni ai nostri dipendenti. Con lo smart working il pranzo rappresenta il 5 per cento del nostro incasso. Inoltre vorrei capire perché se ospito 50 persone a pranzo non c’è rischio di contagio, invece se li ospito a cena sì».