Il Palermo domenica se la vedrà contro il Castrovillari, squadra calabrese che sta facendo un campionato di alti e bassi. Nella storia del club, curioso caso del destino, c’è proprio un palermitano, ovvero Maurizio Balestrieri. Lui a Castrovillari è entrato nella storia e ha guidato con i suoi gol la squadra calabrese nella prima avventura tra i professionisti. L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” ci fa conoscere meglio il personaggio . Di seguito le sue parole: «Arrivai da infortunato, ma ringrazio sempre la buonanima del patron Caligiuri, che mi fece operare e mi aspettò. Una volta rientrato, sono esploso. Cinque stagioni stupende, la vittoria del campionato di Interregionale e la promozione in Serie C2 per la prima volta nella storia del Castrovillari. Ho segnato il loro primo gol tra i professionisti ed è valsa la prima vittoria, ma in quegli anni abbiamo battuto tante squadre blasonate. Messina, Catania, Taranto, Benevento, Frosinone, squadre che hanno giocato in Serie B e in A». Una carriera vissuta sempre lontano da casa: «Non ho mai giocato nel Palermo, ho esordito in Prima Categoria alla Stella Alpina e poi a quindici anni sono passato al Sorrento. Non ho mai avuto la fortuna di giocare in rosanero, ma ai tempi c’erano tanti raccomandati… Con me c’era Giovanni Bucaro, che ora allena la Leonzio. Poi da ragazzino ho giocato spesso nelle rappresentative locali con Pergolizzi». Il Palermo però l’ha incontrato in una sola occasione: «Stagione 1987/88, Palermo primo e Sorrento secondo in C2. Vinse il Palermo con un gol di De Sensi, io non segnai. Però contro le loro giovanili, ai tempi, segnai parecchio». Balestrieri adesso vive a Castrovillari e non vede l’ora di seguire il match di domenica:«È un orgoglio per me essere palermitano, vedere la squadra della mia città a Castrovillari è sempre un piacere. Io ormai mi sono stabilito qua e andrò allo stadio,in tribuna, perché una partita del genere non si può perdere. Il Palermo, pure se non sta attraversando un grandissimo momento, non c’ entra nulla con questa categoria». Pronostici, però, meglio non farne: «Vinca il migliore, tiferò per entrambe».