L’edizione odierna del Giornale di Sicilia si occupa delle accuse, poste nei confronti del neuropsichiatra di 70 anni Marcello Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, di violenza sessuale aggravata.
Ad accusare (e incastrare) il neuropsichiatra è stata una paziente di 28anni, in cura dal 2019 fino all’8 febbraio scorso, quando in seguito a una serie di episodi si è confrontata con i parenti e ha deciso di sospendere le sedute e di rivolgersi al commissariato Libertà. Il suo lungo racconto, contenuto nell’ordinanza di 41 pagine notificata il 30 marzo scorso, è stato ritenuto attendibile ed è stato validato da una psicologa, che ha confermato la piena capacità di rendere testimonianza, sia pure sofferta, sui gravi episodi di cui è stata vittima.
Violenze ripetute, secondo l’ accusa, «commesse anche in tempi diversi» e con l’aggravante di avere abusato «dell’autorità di medico psichiatra» e delle «condizioni di inferiorità psico-fisica della persona offesa». Grasso è stato arrestato e trasferito in una cella del Pagliarelli.