L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’arresto di Domenico Cottone, presidente del Marsala. Un imprenditore palermitano ha accumulato un debito di 400 mila euro con la sala giochi, finendo nella trappola dei ticket, che facevano illudere i giocatori di avere sempre soldi a disposizione. «Preciso che negli anni 2014 e 2015 ero caduto nel vizio del gioco e quindi ero un assiduo frequentatore della sala -ha dichiarato a verbale-.Ai tempi giocavo con cadenza giornaliera fino a 4000 euro. I soldi in parte provenivano dai miei guadagni all’epoca più cospicui di quelli attuali. Ovviamente ad un certopunto ho esaurito le risorse e quindi Cottone per permettermi di giocare ha acconsentito di farmi credito. In particolare l’operazione di concessione di questo credito avveniva nel seguente modo. Mi recavo alla cassa e mi venivano consegnati dei ticket di gioco che poi io inserivo nel videolottery. Tali ticket mi venivano stampati al momento direttamente dai dipendenti». Ma c’è anche l’ipotesi del riciclaggio: con questi ticket, Cottone avrebbe giustificato l’erogazione di denaro nei confronti di altri soggetti che non avevano mai giocato.