“Arkus, un mese senza tappare i buchi. I numeri di una morte annunciata”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” approfondisce tutte le dinamiche che hanno proiettato il Palermo sul baratro. Il primo documento contabile firmato dalla nuova proprietà, la trimestrale al 31 marzo, evidenziava: perdita di 7 milioni, patrimonio netto ridotto a 3,5 milioni e urgenza di ricapitalizzare, non potendo rinviare la perdita all’esercizio successivo. La trimestrale è stata approvata all’indomani della sentenza che ha salvato il Palermo dalla Serie C. I 13,5 milioni di capitale sono stati erosi dai quasi 3 milioni di perdita dell’esercizio precedente portata a nuovo e dai 7 milioni di buco con i quali si è chiusa l’ultima trimestrale. Un’operazione di salvataggio i cui termini erano noti dal 30 maggio. Entro le 19 di domani andrà depositato il reclamo, ma le speranze su un parere favorevole sono inesistenti. La situazione al 31 marzo approvata dalla nuova proprietà, presenta le stesse criticità: 45,4 milioni di debiti a fronte di 37,3 milioni di crediti che diventano 17,3 senza il saldo del credito ex Alyssa. Il Cda del Palermo contava di incassare il residuo pari a 20 milioni «mediante accollo dello stesso da parte di Sporting Network Srl, così come stabilito nel contrattodi cessionequote». Per la Covisoc «non risulta ancora integralmente incassato» a scadenza ampiamente superata. Altra lacuna che oggi avvicina il Palermo al crac già paventato dal curatore Guerrera, che denuncia «l’incombente stato di insolvenza» per il mancato pagamentodegli stipendi dei giocatori.