L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” parla della situazione legata alla vecchia U.S Città di Palermo e dei Tuttolomondo. Ecco quanto si legge in un estratto:
“Fuori tutti. Nel vecchio Palermo non c’è più spazio nemmeno per Tuttolomondo. La quinta sezione civile del Tribunale palermitano ha disposto il commissariamento della società estromessa dal calcio professionistico, condannando il presidente Bergamo e l’ex presidentessa De Angeli al risarcimento delle spese processuali (rispettivamente 4.696e4.500 euro). A prendere le redini dell’Us Città di Palermo sarà Giovanni La Croce, il commercialista che ha svolto l’ispezione sui conti del club, nominato amministratore giudiziario per i prossimi dodici mesi. Ne serviranno di meno, probabilmente, per porre fine alla vicenda. Anche perché La Croce è stato tutt’altro che clemente nella sua relazione: ha ipotizzato la bancarotta per Zamparini per aver violato la par condicio creditorum , l’uguale trattamento fra i creditori, ha evidenziato «l’inesistenza del credito fiscale» utilizzato da Tuttolomondo per compensare parte dei debiti del club e ha definito lo stato di insolvenza del Palermo «mai definitivamente rimosso, almeno dal 30 giugno 2016». Per il collegio presieduto da Caterina Ajello le conclusioni dell’ispettore non lasciano spazio a dubbi. Anzi, confermano «la fondatezza dei sospetti» su quanto accaduto in viale del Fante nel corso degli ultimi anni. A partire dall’operazione Alyssa, «in sé effettiva», ma che «avrebbe dovuto essere svolta con particolari cautele», trattandosi di una cessione tra parti correlate (Mepal e la holding lussemburghese facevano entrambe riferimento a Zamparini). Invece ha prodotto plusvalenze «in misura scorretta» per ridurre le perdite e ha sottratto «risorse indispensabili all’equilibrio dei conti», perché le compensazioni effettuate nel 2018 hanno condotto al rimborso di finanziamenti al socio, ovvero sempre a Zamparini, e non verso terzi che avrebbero avuto la precedenza. «Del tutto fittizia», invece, è l’acquisizione dei presunti crediti fiscali di 5,8 milioni della società Itec, tramite i quali Tuttolomondo ha cercato di compensare i debiti verso il Fisco. Le indagini di La Croce e dell’Agenzia delle Entrate hanno fatto emergere l’inattività di Itec dal 2008,«senza alcun credito fiscale» nell’ultimo bilancio risalente al 2007, ma già la Covisoc aveva contestato la mancata documentazione a corredo della compensazione, che a norma di regolamento Figc non avrebbe comunque permesso al Palermo di ottenere la licenza nazionale. Queste, dunque, le motivazioni alla base di un commissariamento che la Federazione avevar ichiestoa marzo, quando i rosanero erano ancora in corsa per la A,pur con un deferimento imminente (che portò a una penalizzazione di 20 punti). Oggi, invece, la nomina di un amministratore ha il solo effetto di togliere dal controllo di Arkus Network un club su cui pendono le istanze di fallimento della Procura, dei calciatori e dei creditori”.