L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul problema del Palermo sui calci piazzati.
Per un portiere che si esalta, c’è sempre una difesa che non ha fatto pienamente il suo dovere. Un film che nelle ultime gare, soprattutto al Barbera, si è visto spesso: gli avversari lasciati liberi di colpire e Pigliacelli fenomenale nelle respinte. Un segno che qualcosa nel reparto arretrato non funziona come dovrebbe, con le squadre avversarie che ne hanno approfittato a più riprese. Al netto di qualche errore, il numero 22 negli ultimi due mesi si è più volte ritrovato a fare gli straordinari sulle occasioni concesse da palla inattiva: tre parate contro la Ternana (più il palo di Diakité), due contro il Cosenza (entrambe su Meroni) e nel primo tempo con il Benevento. Dove non è arrivato lui a salvare il Palermo, con qualche eccezione, è stata l’imprecisione degli avversari ma è evidente, come ammesso anche da Corini nel post partita contro i sanniti, che sulle palle inattive bisogna registrare qualcosa al più presto: su calci d’angolo e punizioni laterali gli avversari hanno spesso e volentieri banchettato, a causa di marcature blande o errori di piazzamento.
Se nell’ultimo periodo questa difficoltà è emersa in misura maggiore, è altrettanto vero che per tutta la stagione i rosa hanno avuto problemi a gestire questo tipo di situazioni, sia con la difesa a tre che con il precedente schieramento a quattro: i gol subiti su palla inattiva, sia su calcio diretto che sullo sviluppo dell’azione, sono 8 su 42, ovvero il 19% del totale. Il primo a punire Pigliacelli è stato Fabbian (Reggina), raccogliendo la sponda di un compagno; dopo è toccato a Rigione (Cosenza), che dopo la respinta della difesa ha intercettato e insaccato un tiro dal limite, approfittando di una linea del fuorigioco fatta male della retroguardia rosanero; nella seguente partita Pohjanpalo (Venezia) ha segnato con la stessa dinamica; poi è toccato a Meccariello (Spal) punire il Palermo con una girata al volo; la rete di Forte (Ascoli) è arrivata in seguito a un batti e ribatti: Boloca (Frosinone) ha trovato il jolly da fuori area dopo una respinta della barriera, favorito da una marcatura non proprio asfissiante; Benedyczak (Parma) ha beffato Pigliacelli con un altro tiro al volo dopo un corner (che non c’era) battuto corto: infine il rigore ancora di Pohjanpalo è stato favo» rito da una sbracciata maldestra di Nedelcearu proprio sul finlandese, dopo un calcio d’angolo piuttosto innocuo. Senza gli interventi del numero 22 il conto sarebbe stato ben più lungo, con il rischio che alcuni pareggi raccolti dal Palermo (a cominciare dal Benevento} si trasformassero in sconfitte.