L’edizione odierna della “Giornale di Sicilia” si sofferma sulla capacità realizzativa dei rosanero nei minuti finali delle partite.
Se il pari con lo Spezia ha in qualche modo rallentato la corsa del Palermo alla Serie A, con Parma e Catanzaro che ne hanno approfittato per staccare leggermente i rosa (che hanno ancora una partita in meno) ,lo spirito battagliero messo in campo ha certificato ancora una volta che la squadra di Corini ha tutte le carte in regola per giocarsela con chiunque anche quando la partita sembra indirizzata dall’altra parte:il 2-2 di Stulac è il fiore all’occhiello di una gara tutto cuore che, nonostante qualche errore individuale di troppo (tanto dei giocatori quanto dell’arbitro Fourneau) e una significativa dose di sfortuna, ha visto il Palermo non perdere lucidità nemmeno di fronte al doppio svantaggio e a due potenziali rigori cancellati.
Quella dello sloveno è la settima rete in dieci partite stagionali che arriva a ridosso o dopo il 90″: un chiaro segnale che anima e mezzi tecnici dei rosa possono essere un’arma ulteriore per costruire una classifica sempre più importante. Già alla prima uscita in Coppa Italia, a Cagliari, il Palermo aveva colpito con Soleri alla fine dei supplementari (120°), ma il successivo gol di Di Pardo a tempo scaduto aveva gelato Corini. Il numero 27 si era poi ripetuto a Reggio Emilia sigillando il definitivo 3-1 (94°). La prima marcatura decisiva ai fini del risultato è quella di Mancuso ad Ascoli (92°), con cui i rosa hanno trasformato un probabile pareggio nel definitivo 0-1. La rete dell’1-3 a Venezia (92°) ha invece permesso a Brunori di chiudere una fantastica tripletta ai danni di una diretta con-corrente per la Serie A. Un altro gol da tre punti, l’unico al Barbera prima della magia di Stulac, è quello di Aurelio per completare il 2-1 in rimonta sul Sudtirol (89″); una setti-mana dopo è arrivato il secondo centro in zona Cesarini di Mancuso, che a Modena ha regalato a Corini il punto del definitivo 0-2(93°).