Gds: “Ancora dubbi sul credito Alyssa, la Cassazione finisce per smentirsi. I dettagli”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle tesi della Cassazione che ha finito per smentirsi da sola. Il credito Alyssa, che per la sesta sezione non poteva essere considerato «fittizio», è un «artificio contabile» compiuto «strumentalmente per mettere i conti in ordine» perla terza sezione, che ha confermato gli arresti domiciliari per Zamparini lo scorso 24 gennaio. Una sentenza su cui fa affidamento la Procura federale, nelle accuse rivolte al Palermo che hanno portato al deferimento e alla retrocessione in primo grado dei rosa in Serie C. Le motivazioni della Suprema corte, rese note a due giorni dall’udienza d’appello in Corte federale, alimentano nuovi dubbi sull’operazione che ha generato un credito da 40 milioni di euro e su cui si basa l’impianto accusatorio dei pm della Federcalcio. Basandosi su Alyssa, per i supremi giudici «il Tribunale fornisce una motivazione pienamente logica e coerente», evidenziando «il carattere di artificio contabile» dell’operazione dato «dall’assoluta sproporzione tra il valore della partecipazione», ovvero dal valore di Mepal (circa 18 milioni) e il «corrispettivo pattuito», ovvero i 40 milioni totali. Cifra che, sempre secondo la Cassazione, non sarebbe nelle disponibilità della holding lussemburghese, la quale non sarebbe altro che una «società di comodo sostanzialmente non operativa».