L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sull’emergenza sbarchi in Sicilia, potenzialmente pericolosa in ottica Coronavirus. Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, afferma: «Rischi? Il primo riguarda proprio il territorio libico, e più in generale il continente africano, dove non c’è un quadro certo della diffusione di SarsCov-2 e ad oggi i casi potrebbero essere molti più di quelli che conosciamo. Dopo essere entrati in Libia e aver pagato gli scafisti, i migranti bruciano il passaporto rendendosi irrintracciabili. Dunque, se una volta approdati in Sicilia risultassero positivi al virus e riuscissero a fuggire dai centri di accoglienza (come spesso capita) nonostante la quarantena obbligatoria, per la popolazione aumenterebbero le occasioni di contagio. La Frontex qualche giorno fa ha ricordato a tutti i Paesi Ue che prima di sbarcare in Europa i migranti dovrebbero essere valutati in base al diritto d’asilo, e coloro che entrano illegalmente devono essere rimpatriati. Solo così scoraggiamo e fermiamo i trafficanti di essere umani. Ma l’Italia, evidentemente, in materie così delicate some sicurezza e politiche migratorie, preferisce farsi dettare l’agenda dalle Ong».