L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul ritrovamento degli ultimi due corpi nella tragedia di Ravanusa.
Con il ritrovamento dei cadaveri di Calogero e Giuseppe Carmina, padre e figlio, rispettivamente di 59 e 33 anni, si chiude il cerchio della tragica esplosione di via Trilussa a Ravanusa, causata da una consistente perdita di gas metano. I corpi senza vita dei due ravanusani sono stati ritrovati dai vigili del fuoco e dai soccorritori a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, all’interno del garage di via Trilussa dove Giuseppe, che di mestiere faceva il pittore, aveva parcheggiato l’autovettura del padre. Evidentemente i due erano insieme quando sono stati sorpresi dallo scoppio che li ha sommersi di detriti. Sarebbero morti sul colpo. I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte rimuovendo le macerie di quello che era l’appartamento del padre, dove il figlio era andato per un saluto veloce, ma dei corpi, fino alle 18 di ieri sera, non c’era traccia. Parallelamente alle ricerche si è iniziato a portare via le macerie anche perché, senza spostare parte delle tonnellate di cemento e pietre provocate dall’esplosione era impossibile proseguire le operazioni di soccorso.
Alla fine, scavando, i cadaveri sono stati individuati ed estratti. E non sono mancate anche in questo caso le urla disperate della giovane moglie di Giuseppe, Eliana, che è rimasta per tre giorni davanti a quel cumulo di macerie nella speranza di poter ricevere buone notizie. Accanto a lei suor Agata Carmina, che ha pregato tanto per tutte le vittime. Il bilancio adesso è definitivo: 9 morti in tutto, una strage, ed un bambino che sarebbe nato proprio oggi, il piccolo Samuele, rimasto nel grembo
della madre, Selene Pagliarello.