L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” dedica spazio ad un’intervista realizzata all’attaccante del Palermo Roberto Floriano. «La soddisfazione personale più grande è quella di aver contribuito a riportare nel professionismo due grandi club come Palermo e Bari – ammette Floriano-. Rispetto alla scorsa stagione, l’unico rammarico che ho è quello di non aver messo ancora in mostra in rosanero il massimo delle mie potenzialità, avendo giocato soltanto metà del girone di ritorno per via dello stop». Dovesse arrivare un tecnico che attua un modulo diverso dal 4-3-3 come la prenderebbe? «Mi reputo una persona ottimista per natura, penso sempre in positivo e nel corso degli anni ho tratto insegnamento anche dai momenti e dagli episodi negativi. Allo stesso tempo ho imparato che nel calcio non esistono situazioni identiche, cambiano i contesti, i protagonisti e di momenti. Sarebbe quindi assurdo, a 33 anni, preoccuparsi a priori se dovesse arrivare un allenatore che predilige un altro modulo».
Ha avuto rassicurazioni sul suo ruolo il prossimo anno? «Già a gennaio, al mio arrivo, ho avuto subito prova della serietà ed ell’organizzazion ed i questa società, qualsiasi ulteriore rassicurazione credo sia superflua. Qui nessuno, dal presidente al magazziniere, ha preso parte a questo progetto solamente per vincere il campionato di Serie D. L’obiettivo è riportare il Palermo nell’élite del calcio italiano e sono venuto per questo». Pergolizzi sapendo di non essere riconfermato ha rilasciato dichiarazioni al vetriolo sulla società. «Non entro nel merito, non è mia competenza commentare né tanto meno giudicare l’operato dell’allenatore. Da calciatore lo ringrazio perché anche lui ha dato il massimo per conquistare la C strameritata. Abbiamo una società che agirà nel migliore dei modi per affrontare il torneo da veri protagonisti». Teme che la querelle societaria tra Mirri e Di Piazza influirà sulla programmazione della stagione? «Sono questioni che non riguardano per nulla l ’ambito sportivo, i nostri riferimenti sono sempre gli stessi. Non credo proprio che ci possano essere ripercussioni». Sei gol in otto gare con una doppietta e una tripletta. Soddisfatto o si aspettava di più? «Prima dello stop avevo raggiunto il top della forma, basti pensare alla tripletta contro il Nola. Mi sarebbe piaciuto poter disputare le restanti gare per arricchire il bottino». Quanto occorre al Palermo per essere vincente in Serie C? Il Bari l’anno scorso ha preso Antenucci dalla SerieA, servirebbe un colpo simile? «Lo zoccolo duro c’è e può ben figurare anche in serie C, essendo composto da calciatori che hanno militato in categorie superiori. I nostri direttori non hanno bisogno di consigli per il mercato. Mirco è un amico, quindi non potrei che essere di parte giudicandolo». Gli under di quest’anno come li vedrebbe in Serie C e su chi scommetterebbe? «Tutti gli under in squadra avevano grandi qualità, ma se devo fare due nomi su tutti dico Felici e Silipo. I più piccoli, ma allo stesso tempo smaliziati in campo, forti tecnicamente e con ampi margini di crescita, ovviamente con l’obbligo di restare umili e con i piedi per terra».