“Laggiù il calcio è una scienza esatta. A modo suo, lo è. Dalla montagna di Erice che sovrasta lo stadio Provinciale, lo sguardo profondo di Antonino Zichichi, fondatore di uno più importanti centri di cultura scientifica del mondo, l’Ettore Majorana, protegge dall’alto i ragazzi di Serse Cosmi, l’altro professore che Trapani ha imparato ad amare in fretta. Anche le stelle si muovono col 3-5-2 nel cielo trapanese. Come se dal caos fossero nate all’improvviso nuove costellazioni: sono tutti lì a guardarle rapiti e il territorio tira fuori adesso dagli armadi i vestiti più belli del dì di festa, aspettando la Serie A mai così vicina. Stretti attorno al nuovo guru in un lungo «sabato del villaggio», con quell’attesa carica di speranze e sogni di gloria che le altre grandi piazze come Palermo, Catania e Messina non vivono da anni. Una piccola isola felice siciliana c’è ancora, «innocente» come il sale bianco simbolo della città, sublimato dal poeta Marinetti“.
NUOVO LEADER “Era l’«uomo del fiume» (titolo della sua autobiografia), Cosmi, è diventa del mare» nel 4° più piccolo capoluogo siciliano dopo Enna, Agrigento e Caltanissetta: «Perché alla fine tutti gli affluenti portano lì dice lui e forse dovevano portarmi qui a giocarmi la A». Lo «Zichichi» del 3-5-2 rilanciato a più alte sfide è entrato nella testa dei suoi umanissimi eroi come entra il chirurgo: una rivoluzione Cosmista capace di trasformare anonime comparse in guerriglieri pensanti. Un laboratorio trasferito da Perugia alla latitudine di Trapani, dove la sua figura massiccia, quasi oleografica, «abita» in tutte le case del territorio: «Ho alle spalle dirigenti che danno importanza ai rapporti umani: la città mi ha dato calore ed è stato naturale ricambiare dando tutto me stesso». E autorizzando, proprio lì, in quella terra per anni dimenticata, anche le più audaci retrospettive. Cosmi può essere lo Zichichi della panchina granata, oppure puoi immaginarlo come un Francesco De Angelis alla guida di Luna Rossa, che nelle acque antistanti il porto di Trapani nel 2005 veleggiava con Mascalzone Latino e +39 per i preliminari di Coppa America, l’evento principe per cui si è parlato di una Trapani «prima» e «dopo». Il «prima» è stato soprattutto polvere, storie di mafia e di (tuttora) latitanti eccellenti come Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano. Il «dopo» si è rivelato in tutto il suo splendore. E ora la gente vuole scoprire che effetto fa giocare contro Juve, Napoli e Roma”.
SVOLTA SOCIALE “Perché le regate di qualificazione all’America’s Cup, come il Trapani di Cosmi 10 anni prima, hanno rianimato la città, sollevando il velo sulle bellezze culturali e paesaggistiche: le saline simbolo del territorio, l’isola di Mozia, la riserva naturale dello Zingaro, la tonnara di Scopello, il parco archeologico di Selinunte (il più grande del Mediterraneo), la «processione dei Misteri» del venerdì santo la più filmata a livello turistico e religioso in Italia oppure splendide località turistiche come San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo e marchi storici come le aziende vinicole Florio e Donnafugata. Lì dove insisteva solo la contabilità dei morti per mafia nel comprensorio Alcamo-Paceco-Castelvetrano o della disoccupazione giovanile (per anni su livelli del 20%), la città ha rialzato la testa. E su tutti i borghi marinari della zona, per non parlare delle isole Egadi su cui Trapani si specchia, sono fioriti nuovi B&B, il porto è stato ammodernato e il centro storico riqualificato. E la compagnia aerea Ryanair garantisce 34 collegamenti col Nord Italia e l’estero dall’aeroporto di Birgi: «I risultati della squadra spiega il sindaco Vito Damiano avranno una ricaduta positiva su turismo ed economia. Non potrò non essere allo stadio il 9 per tifare con tutti i trapanesi». Proprio quegli sportivi, malati di ricordi per le imprese dei ragazzi del basket in A1 degli Anni 90, che per tornare a sognare aspettavano solo un «messia» venuto dal calcio di A: «Qui in curva non ci sono barriere protettive, c’è più ospitalità che in certe realtà del Nord continua Cosmi , la gente ha voglia di proporsi. Io vivo vicino al porto tra i pescatori, vedo il Mediterraneo e il Tirreno, non mi sento isolato, ma vivo»”.
SOGNO GRANATA “Zichichi ha definito il Trapani «una scoperta» (se l’ha detto lui…) e, come per le particelle tanto care al fisico, adesso Cosmi può scrivere la storia con gli angeli dalla faccia sporca Nizzetto, Citro e Pagliarulo idealmente a bordo delle navi del presidente Morace: «E continuerò a godermi timballo di triglia e fichi conclude Serse , li mangerò a prescindere… Se siamo una squadra col 3° attacco della B e che ha mandato in gol 17 persone, è perchè sappiamo osare. La favola deve continuare»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.