Il Palermo ieri contro il Carpi ha messo in campo una prestazione super e ha subito cancellato il passo falso fatto contro il Novara. Però, scrive l’edizione odierna de la “Gazzetta di Modena”, il campionato di Carpi e Palermo sono totalmente diversi, perché i modenesi puntano a non retrocedere, i rosanero invece alla promozione diretta. Ecco quanto scrive il quotidiano: “Sono due campionati diversi. Quello del Carpi e del Palermo intendiamo. Se mai qualcuno avesse nutrito dubbi, la gara del Cabassi dovrebbe averli risolti una volta per tutte. Troppa la differenza di qualità tra le due squadre: la corsa di Rispoli, la rapidità di Coronado, l’intuito di Nestorovski. Il Carpi non trova mai contromisure, e quando lo fa, spostando Pachonik a sinistra, è in ritardo sulla trama della partita che dà sempre la sensazione di essere ben salda nelle mani degli ospiti, anche dopo l’inaspettato accorcio di Sabbione, subito vanificato dal gol dell’ex firmato da Embalo. I rosanero di Tedino possono così festeggiare al Cabassi la loro prima vittoria esterna del 2017.
MBAKOGU C’È La sfida col Palermo evoca incroci mai banali. In Serie B ci furono controversie per l’arbitraggio di Candussio, il cui padre aveva lavorato con Zamparini, mentre la Serie A fu avvelenata dalle polemiche relative al “paracadute”: nell’ultima di campionato i siciliani affrontarono il Verona, al quale conveniva perdere e condannare alla retrocessione il Carpi per ragioni economiche. Neanche a dirlo, il 3-2 finale per i rosanero vanificò la vittoria dei biancorossi a Udine. Detto della storia, per mister Calabro l’obiettivo è quello di prolungare la striscia positiva. Ci deve provare districandosi tra molte scorie, infortuni e affaticamenti che lo costringono al turn over. Davanti, Mbakogu stringe ancora i denti, ma questa volta è affiancato da Malcore, che torna titolare a un mese dalla sfida con l’Entella. Dopo, per lui solo spezzoni. In difesa si rivede Capela, mentre a sinistra del centrocampo gioca Pasciuti, recuperato a tempo di record. Il Palermo arriva a Carpi in piena depressione, sia dell’ambiente che della squadra, chiamata a dimenticare i due schiaffi del Novara e rimettersi in carreggiata, come blasone impone. In campo c’è Coronado, scelto da Tedino nonostante da tempo si alleni a ritmi ridotti. Per la sconfitta nell’ultima di campionato pagano Trajkovski, Jajalo e Gnahoré. Mister Tedino mescola di nuovo le carte, torna alla difesa a tre e si affida alla rappresentativa polacca: Cionek, Szyminski, Dawidowicz e Murawski. Dei tre ex è in campo solo Struna. Gnahoré e Embalo sono in panchina.
IMPRENDIBILE NESTOROVSKI La partita si apre con un minuto di riflessione, durante il quale Paolo Maini, lo speaker del Cabassi, legge un brano tratto dal “Diario di Anna Frank”. Per gli ospiti è tutto in discesa già dopo una decina di giri di lancetta, quando inizia il primo tempo da incubo di Pasciuti: è proprio il centrocampista biancorosso, appena rientrato da un infortunio, a perdersi Nestorovski, che di testa insacca sottoporta il cross di Coronado. Ma è solo l’inizio, perché non solo Rispoli lo fa soffrire come un dannato sulla fascia. ma al 33’ è pure costretto a fare i conti con la sfortuna, quando alza la conclusione di Nestorovski quel tanto che basta per mettere fuori causa Colombi. E’ il 2-0 del Palermo, ed i minuti in mezzo servono solo per registrare un paio di conclusioni pericolose di Mbakogu, una delle quali sventata da Posavec. C’è molto Palermo e poco Carpi in questa prima frazione. I rosanero infieriscono a destra con Rispoli e in mezzo con Dawidowicz che aiuta sulle palle alte, prima contraerea sui lanci da dietro dei biancorossi. A parti invertite è lo stesso giochino che Calabro tenta con Sabbione, ma gli ospiti ci guadagnano, perché giocano palla a terra sfruttando la rapidità di Coronado e la qualità in area di Nestorovski.
LAMPO SABBIONE Cambia subito, mister Calabro, al rientro in campo: fuori Pasciuti e dentro Manconi, che va a piazzarsi dietro le due punte. Sugli esterni del 3-4-3 ora ci sono Jelenic a destra e Pachonik a sinistra. La risposta di Tedino è immediata: la contromossa prevede Jajlo dove prima c’era Dawidowicz. Il tiro di Manconi in avvio illude i tifosi del Cabassi, ma rimane il Palermo a dettare i tempi della gara. I siciliani sono solo meno incisivi davanti, anche perché la posizione di Manconi costringe i due interni Murawski e Chochev a guardarsi alle spalle, mentre Pachonik riesce a contenere Rispoli. Quando Sabbione la riapre, a una manciata di minuti dal termine, Embalo la chiude subito con una percussione centrale. Mbakogu spedisce a lato l’ultima occasione”.