Gazzetta dello Sport: “Il calcio spinge per avere i tifosi: sprint per il sì da metà ottobre”
L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” parla della possibilità di vedere i tifosi negli stadi.
La spinta per la riapertura è forte. «Il governo dice che bisogna aspettare l’apertura delle scuole e solamente dopo si penserà agli stadi; non è possibile fare le due cose contemporaneamente?». Le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, trovano l’appoggio della classe politica. «Certo che si possono fare tutte e due le cose – dice l’ex ministro dello Sport Luca Lotti, deputato Pd –, come si pensa giustamente alla scuola, si può e si deve pensare a far riaprire gli stadi. In sicurezza e con i protocolli necessari, come già accade per i palazzetti e negli autodromi. Ritardando l’apertura andremo incontro a problemi economici per buona parte delle società e non parlo solo di quelle professionistiche. Il calcio è composto da un mondo dilettantistico enorme. Spero che i ministri Spadafora e Speranza ripensino bene ai protocolli dei dilettanti dove ci sono diversi problemi. Il Covid-19 è lo stesso da combattere, ma le capacità economiche sono diverse. Comunque, iniziare le competizioni è stato già un bel segnale, ora cerchiamo di aprire al pubblico. Nel rispetto del Cts e della politica che alla fine deve decidere». Le prime tre giornate di Serie A saranno a porte chiuse visto che il dpcm scade il 7 ottobre. «Questo è un errore – dice il deputato Simone Valente, riferimento per le politiche sportive dei 5 Stelle –. Capisco che da una parte dobbiamo garantire ogni tipo di sicurezza ai cittadini ma allo stesso tempo va pure garantita la sopravvivenza dei club che senza ticketing sono a rischio scomparsa. Credo che si possa partire con capienze ridotte, anche in B e in Lega Pro serve subito il pubblico. Siamo un Paese strano: la sera possiamo giocare a calcetto e avere contatti fisici, ma poi non possiamo andare allo stadio con il vicino a 3-4 metri di distanza e con la mascherina. Davvero un paradosso, bisogna avere più coraggio».