Gazzetta dello Sport: “Zamparini dice addio al Palermo. Riserbo sull’identità dei compratori. Gli indizi portano a Taylor, ex boss di Barclays”

“Si chiude un’era, questa volta è vero. Maurizio Zamparini lascia la guida del Palermo e passa la mano a un fondo d’investimento anglo­americano. Il primo atto formale è stato rassegnare le dimissioni da presidente e poi, attraverso un comunicato, spiegare i dettagli dell’operazione che porta il club verso il cambio di proprietà. «Entro quindici giorni verrà nominato il nuovo presidente, che verrà presentato a Palermo – comunica Zamparini –. Il nuovo presidente è membro e rappresentante del fondo, che si è contrattualmente impegnato a investire nei progetti del Gruppo Zamparini con priorità iniziale negli investimenti del Palermo Calcio e negli impianti sportivi da realizzare a Palermo, ovvero lo stadio ed il centro sportivo –. Obiettivo degli investitori sarà riportare il club nella posizione che la città merita, quella Europea, con un programma di 3­5 anni». Resta il massimo riserbo sull’identità degli investitori e in che ambito operino, a testimonianza di una trattativa che è andata avanti in gran segreto. Negli ultimi due anni e mezzo, l’imprenditore friulano ha provato a intavolare discorsi con diversi finanziatori esteri. In principio furono i russi, poi la famiglia italo­americana dei Viola e infine i cinesi, con una parentesi caratterizzata dall’interesse per il Palermo di un altro italoamericano, Frank Cascio, stoppato sul nascere. DETTAGLI Di recente, mentre Zamparini annunciava rapporti vicini alla conclusione con cordate asiatiche, in silenzio portava avanti i contatti con gli anglo­americani. Un negoziato che si è mosso su un percorso tortuoso, fatto di accelerazioni e momenti in cui stava per saltare tutto. Il fondo acquisirà inizialmente il 70% del club, ma non è escluso che alla fine possa acquistare addirittural’intero pacchetto azionario e finanzierà alcuni progetti del Gruppo Zamparini in Italia. L’ex patron, nonostante le dimissioni, resterà nel consiglio di amministrazione e farà da guida ai nuovi proprietari, soprattutto nei primi tempi. «Hanno accettato di prendere il Palermo a patto che io dia una mano – dice Zamparini in modo lapidario – e ho accettato la loro richiesta. Li aiuterò nella gestione della situazione,il resto lo comunicherà il nuovo presidente. Non sarò presidente onorario». NUOVO PRESIDENTE Alcuni indizi sulla figura nel nuovo massimo dirigente rosanero portano al nome di Martin Taylor, ex presidente di Barclays Bank, avvistato a Palermo in occasione della gara con l’Atalanta di tre settimane fa. Se ne saprà di più nei prossimi giorni. Adesso non rimane che attendere i tempi tecnici per il passaggio di consegne: dopo la nomina del nuovo presidente ci sarà la composizione del nuovo Cda. In definitiva, il Palermo avrà un nuovo assetto dirigenziale per giugno, con la speranza, nel frattempo, di compiere un miracolo per mantenere la categoria. I FASTI E LA CONTESTAZIONE Zamparini, di fatto, ha chiuso la sua gestione alla guida della società rosanero, dopo quasi 15 anni. Un’avventura iniziata nell’estate del 2002, quando lasciò il Venezia e rilevò il club siciliano da Franco Sensi in B. Con lui il Palermo ha vissuto il periodo migliore della sua storia con il ritorno in A dopo 31 anni, l’approdo in Europa e una finale di Coppa Italia persa con l’Inter nel 2011. Una gestione contrassegnata anche dai tanti esoneri in panchina che hanno confermato la sua fama di mangia­allenatori che già si era costruito in Laguna. I 30 allenatori transitati in rosanero danno la dimensione del suo modo impulsivo e vulcanico di condurre le strategie. Zamparini, nonostante i livelli importanti fatti toccare alla società, conclude la sua presidenza sotto il segno della contestazione di una Palermo delusa dalle ultime due annate molto travagliate.”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.