Gazzetta dello Sport: “Zamparini-Berlusconi, questa è l’ultima. Stanno vendendo ai cinesi: la fine di un’epoca? Mancheranno…”
“Il proprietario con l’elicottero e il proprietario con il pulmino stanno vendendo ai cinesi. Strano. Palermo-Milan, domenica alle 15, è una macchina del tempo: l’ultima partita tra Berlusconi e Zamparini, forse l’ultima di Berlusconi in assoluto. Più nostalgico di così, solo Nottingham ForestPro Vercelli, ammesso che qualcuno la organizzi. Berlusconi atterrò sul Milan con il famoso elicottero e la musica wagneriana, Zamparini entrò in scena al Palermo mandando un pulmino nel ritiro del Venezia, la sua ex squadra: l’idea era spostare un gruppetto di giocatori destinati al rosanero, operazione che in qualche modo riuscì. La differenza tra mezzi di trasporto è scenografica, però rende l’idea: Berlusconi e Zamparini sono due capitani d’impresa, due uomini pazzi per il calcio, in qualche modo due padripadroni. Certo, a diverso livello. Uno è stato Presidente del Consiglio, l’altro primo riferimento del pallone nel Regno delle Due Sicilie. UGUALI? Il calcio con loro perde qualcosa. Di sicuro, quella dimensione imprenditoriale all’italiana, da Nord di successo negli anni del boom. Probabilmente, un carisma divisivo. Berlusconi e Zamparini sono carismatici. Berlusconi ha diviso in politica e Zamparini nel calcio: o risulta antipatico – e ci si iscrive al comitato per la tutela degli allenatori – o fa simpatia. Zamparini ha cambiato decine di allenatori in una lista da album di figurine – da Glerean a Ballardini passando per Baldini e Sannino – mentre Berlusconi dall’87 al ‘96 si è limitato a Sacchi e Capello. Eppure la passione è la stessa, la voce forte del padrone anche, la simpatia per allenatori giovani unisce Brocchi e De Zerbi. DIVERSI? Le differenze arrivano, si vedono. Calcisticamente Berlusconi ha i suoi dogmi, Zamparini tende a variare. Un giorno, nel 2004, chiese a Guidolin le due punte – già sentita… – ma altre volte ha ragionato di difesa a tre, che per Berlusconi è nell’indice dei libri proibiti. Zamparini è più impulsivo, magari vittima di qualche sua insicurezza, conflittuale anche con i direttori sportivi. Berlusconi no, decide da sempre con Galliani e al massimo cambia qualche allenatore. Entrambi però hanno visto nella Cina un acquirente. Berlusconi ha quasi chiuso, Zamparini ha incontrato i rappresentanti di un fondo – già sentita anche questa – e spera di cedere a fine anno. MATTEO E ANTONIO La stranezza è che questi due uomini, in club appassionati di compravendite e comproprietà, non abbiano quasi mai fatto affari. Solo due, ma significativi. In 14 anni, dal Milan al Palermo solo Darmian, diventato nazionale… al Torino. Dal Palermo al Milan solo Nocerino, preso per 500mila euro e decisivo per lo scudetto di Allegri. Zamparini, sobriamente, tempo dopo parlò di «furto» e, se è per questo, l’ha toccata piano altre volte. Nel 2011 disse che Berlusconi avrebbe dovuto pensare meno alle donne. Nel 2015 precisò che Galliani in Lega faceva solo gli interessi del Milan. Ecco, negli ultimi anni ha proposto al Milan sia Vazquez sia Dybala, ma i pochi affari forse si giustificano anche con la tensione sui diritti tv. Di sicuro, è incredibile che Zamparini abbia ceduto più giocatori al Novara, al Sudtirol, al Wolfsburg, al Monopoli, al Leeds, alla Vibonese, al Cruz Azul, al Concordia Chiajna. Eppure, quando Milan e Palermo presteranno un terzino al Tianjin Teda, un po’ Berlusconi e Zamparini mancheranno a tutti. Con loro si poteva andare ad Arcore o ad Aiello del Friuli e abbozzare una richiesta di spiegazioni. Adesso, chi lo prende un aereo per Changxing?”. Questo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”.