Gazzetta dello Sport: “Zamparini: «Ballardini pure in B». Il patron nel ritiro del Palermo: la firma bis del tecnico sino al 2017, carezze alla squadra”

“La tensione dentro quell’involucro sempre in movimento, come se in quel corpo vivesse una cascata d’acqua. Incontenibile. Maurizio Zamparini arriva a Coccaglio con il solito incedere, la camminata spezzata come il passo del suo Palermo. L’inquietudine di finire in B sgretola i pensieri dentro di sé. Quando si ritrova Davide Ballardini davanti agli occhi ha uno scatto d’ottimismo: «Balla!». LONTANI DA TUTTI Il Palermo prova a ripartire da Coccaglio, provincia di Brescia, un lembo nella Franciacorta dei vini e uno sul monte Orfano. Ciò che non è il Palermo. Il padre e la madre sono racchiusi in Zamparini. Con tutti i pregi e i difetti. La squadra è arrivata lunedì sera nel ritiro dei momenti delicati. Lui l’ha raggiunta ieri mattina. Ha voluto prendersi qualche minuto con i giocatori, in una stanza al piano terra dell’hotel che ospita il Palermo. Circa seicento secondi, usati per toccare ogni corda che ancora non si è sfilacciata. «Meno male che Berlusconi ha esonerato Mihajlovic, così parleranno di quello e non del mio nono avvicendamento stagionale – ha scherzato a Sky ­. Ma io dovevo cambiare per forza, il Milan no». Sul discorso: «Ho ripercorso con loro questa annata disastrosa. Non ho cambiato 9 allenatori, ma 2. L’errore è stato mandare via Ballardini dopo il litigio con Sorrentino. Ho sbagliato, dovevo presentarmi nello spogliatoio il giorno dopo e sistemare le cose. Ho chiesto massima collaborazione alla squadra, bisogna tornare professionisti perché città e tifosi se lo meritano. Ho fatto ai giocatori l’esempio del Bologna, una squadra equivalente a noi, l’unica differenza era l’allenatore. Noi dobbiamo andare a Torino con la Juventus e giocarcela». A telecamere spente, il ragionamento del numero uno con i suoi collaboratori è stato leggermente diverso. Lui crede che il suo Palermo sia migliore del Bologna, decisamente migliore. E che Walter Novellino abbia appiattito i valori dei siciliani. FIRMA E PRANZO Dopo il discorso alla squadra, Zamparini si è appartato con Davide Ballardini, dieci minuti, per firmare il contratto che lo legherà al Palermo fino al 2017 («Lui rimarrebbe anche in B», ha svelato Zamparini). Un nuovo accordo, visto che dal precedente i due ne erano usciti. Un prosecco alle 12.30 ha augurato buona fortuna mentre l’allenatore teneva a rapporto la squadra. UNA CAREZZA E in quei minuti Zamparini ha aperto gli argini con i suoi fidati, parlando di tutto: dal calcio, al cibo, dai vini al turismo. Prima di mangiare, ha voluto dare qualche carezza ad alcuni giocatori. A Sorrentino ha chiesto come sta (nessuna lesione scheletrica, si è allenato, mentre a Struna è stato consigliata solo fisioterapia e Bentivegna ha lavorato a parte), a La Gumina ha raccomandato di non montarsi la testa, a Lazaar di mostrare il suo valore anche in chiave mercato e a Struna di andare oltre le critiche e i fischi, di non lasciare Palermo come qualcuno aveva fatto in passato. Alle 13 tutti in sala da pranzo, lui compreso. Mezzora e via, con la valigetta contenente il nuovo accordo con Ballardini. LAVORO SEGRETO Ballardini ha organizzato la settimana: ieri seduta pomeridiana, oggi e domani doppio, venerdì pomeriggio, sabato mattina prima della partenza per Torino. Poi ha parlato con Sorrentino per andare oltre la rottura di pochi mesi fa. Ha quindi incaricato lo staff di «impacchettare» il campo adiacente l’albergo per evitare che qualcuno potesse spiare. Peccato per i 9 ragazzini (un paio di loro con la maglia del Palermo) appesi tra gli alberi e la recinzione che divide il terreno di gioco dal benzinaio. A proposito, il Palermo tornerà forse al 4-3­-1-­2, ma si capirà magari da oggi. La squadra è uscita dal campo intorno alle 17,30. Ballardini è salito al primo piano, in stanza, i giocatori hanno mangiato frutta fresca dal buffet. Qui, di fischi, petardi, bengala e fumogeni, nemmeno l’ombra. E non ce ne saranno nemmeno mercoledì prossimo nel turno infrasettimanale con l’Atalanta vista la disposizione delle porte chiuse. E Zamparini si chiede: «Perché quando si perde si viene linciati? E’ uno sport. Quando si perde, si ricomincia»”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.