“Domenica in campo, oggi in tribunale. Sono giorni particolari per Crotone in vista della storica prima casalinga in A, da disputare in un stadio costruito sopra la vecchia agorà e destinato (secondo le prescrizioni della soprintendenza recepite dal Comune) a essere demolito in un paio d’anni. Prima avrà il suo canto del cigno: il Napoli inaugurerà l’impianto, portato a 13mila posti. Ma il match della vita si gioca a Catanzaro. Stamani si discuterà della richiesta della Direzione distrettuale antimafia: confiscare il Crotone, come tutte le aziende che fanno capo ai fratelli Raffaele (nella foto in basso a destra) e Giovanni Vrenna. SECONDO TEMPO Sarà la Corte d’appello a valutare l’istanza di sequestro (per circa 800 milioni di euro) firmata dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Domenico Guarascio. Lo scorso gennaio, in primo grado, la richiesta è stata respinta dai giudici di Crotone con la motivazione che i Vrenna sono semmai vittime della prepotenza dei clan. Il ricorso della Dda non si è fatto attendere: «Sono imprenditori attigui al fenomeno mafioso per essersi accordati con le consorterie criminali dei VrennaCoriglianoBonaventura». Il 14 settembre c’è stato un intermezzo con varie eccezioni presentate dall’avvocato Francesco Gambardella, mentre la Dda ha depositato una nota della sezione tributaria della Finanza e le dichiarazioni di un pentito riguardo un appalto assegnato al gruppo Vrenna. Oggi i giudici entreranno in Camera di consiglio: la sentenza non ha tempi certi.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.