“Ce lo hanno insegnato nei film e nei cartoni animati. L’arma segreta o il colpo a sorpresa, è meglio utilizzarli nel finale. Questione di strategia. Sarà per questo che Fabrizio Castori non lancia praticamente mai Kevin Lasagna dal 1’, benché l’attaccante sia il capocannoniere del suo Carpi. Trentatrè presenze in Serie A, appena sette da titolare. E ovviamente zero gol partendo dall’inizio. Lasagna va scaldato per bene e servito al momento giusto, quando gli avversari cominciano a sentire le gambe pesanti. Così KL15 entra e con i suoi scatti micidiali cambia le partite. Sono cinque le sue reti da subentrato, più di ogni altro giocatore del nostro campionato. E cinque sono anche i punti in più regalati al Carpi dai suoi ingressi in corso d’opera: uno a San Siro contro l’Inter, due nella vittoria a Verona sull’Hellas, altri due lunedì in casa con l’Empoli. Un fattore nella corsa salvezza. DEUS EX MACHINA In Serie A Lasagna mette in fila Kalinic (Fiorentina) e Morata (Juventus), fermi a quota quattro centri dalla panchina. A tre ci sono Zaza (Juventus), Totti (Roma), Matri (Lazio) e Gilardino (Palermo). Ma l’attaccante del Carpi se la cava egregiamente anche al cospetto dei colleghi in Europa. Gli stanno davanti solo Lewandowski (Bayern) e Grosicki (Rennes). Il dato del polacco, però, è «drogato» dalla cinquina rifilata in soli nove minuti al malcapitato Wolfsburg. Alla pari con Lasagna, c’è Angel Correa, folletto argentino dell’Atletico Madrid. Proprio i colchoneros sono i più bravi tra i cinque maggiori campionati europei a pescare gol in corsa grazie ai cambi del Cholo Simeone: ben quindici solo nella Liga. Il Carpi di Castori e Lasagna segue a quota dodici insieme al Liverpool. Perché oltre a quelle di Kevin, ci sono anche le reti di Di Gaudio, Mancosu, Verdi, De Guzman e Sabelli. Più altre due di Marco Borriello, poi ceduto all’Atalanta. Una vera cooperativa di bomber di riserva. E infatti in questa speciale classifica, gli emiliani comandano la Serie A, precedendo Juventus e Lazio, che di gol dalla panchina ne hanno incamerati undici. Ultime Atalanta, Empoli e Verona, dove solo in un’occasione in tutto il campionato un giocatore subentrato è stato poi capace di entrare nel tabellino dei marcatori. Avessero un Lasagna, magari qualche punto in più ci scapperebbe… SPECIALISTA Kevin intanto ha già pareggiato le reti segnate in Serie B nella scorsa stagione, quando era addirittura la terza scelta dietro a Mbakogu e Inglese. La capacità di farsi trovare pronto all’occorrenza era già una sua prerogativa: 3 dei 5 gol a gara in corso. Insomma, Castori l’aveva istruito già bene, al suo primo anno da professionista. La storia la sappiamo già bene: Lasagna fa le giovanili al Chievo, poi torna in provincia. In Promozione, poi in Serie D. A 22 anni la grande chance col Carpi, quando già pensava di essere nel secondo tempo della sua carriera. Occasione sfruttata al volo, come spesso gli capita in campo. Ora Kevin può godersi il momento e se gli vengono le vertigini a vedere il proprio nome vicino a quello di Lewandowski, state tranquilli. Una panchina nelle vicinanze ce l’avrà di sicuro”. Questo quanto si legge sull’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport” su Kevin Lasagna, attaccante del Carpi.