Gazzetta dello Sport: “Vittoria amara: l’Hellas saluta la A e Delneri se ne andrà”

“L’ultimo era stato Fatal Toni, con una doppietta che aveva messo k.o. il Milan a fine agosto del 2013, prima giornata di campionato con il Verona appena risalito in A. Ieri si era invece vicini alla fine, ed era più difficile immaginare che a essere fatale sarebbe stato Luca Siligardi, che prima di ribaltare l’ultima partita aveva segnato solo contro l’Atalanta. Aveva però già affossato il Milan su punizione: era successo in un derby di Coppa Italia Primavera, quando Siligardi era uno dei talenti della squadra nerazzurra. Adesso racconta: «Per fortuna che Donnarumma non ci è arrivato, perché prima aveva veramente parato di tutto. I tifosi non si meritano l’annata che abbiamo fatto, ma in molte occasioni siamo anche stati sfortunati». Era più facile invece immaginare il colpo di Pazzini: Giampaolo è un ex, e al Milan la legge si verifica con una certa puntualità. Avevano già colpito Maccarone, Saponara, Cerci, addirittura Armero. Dice il Pazzo: «E’ stata una stagione di rimorsi e rimpianti, ora daremo il massimo per il club e questi straordinari tifosi. Poco Milan o tanto Verona? Sono vere tutte e due le cose. Ma Brocchi, che conosco bene perché con lui ho giocato a Firenze, saprà rialzarsi, da fenomeno a scarso non può esserci in mezzo solo un gol al 95’. E complimenti a Donnarumma, è cresciuto tantissimo». Ieri Verona è stata di nuovo fatale per il Milan, come negli altri precedenti del 1973 e del 1990, e non solo: nel pomeriggio in cui la squadra batte il Milan è la vittoria del Carpi a condannare l’Hellas alla retrocessione dopo tre stagioni. Intanto ieri il presidente Setti ha detto di essere «pronto a ripartire. Sogliano? Non sarà un cavallo di ritorno. Bigon? Ha un contratto, resta». Delneri, invece, non ci sarà: «In questa stagione di sfortuna e rimpianti ci abbiamo sempre messo rispetto e dignità, meritando anche la vittoria contro il Milan. Se resterò qui? Dipende da tante cose, non è il momento di parlarne». Questo è solo il momento dell’amarezza”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.