Gazzetta dello Sport: “Vitamina Perisic, l’Inter rigenerata dal genio del cross. Se gioca il croato, manovra fluida e più assist”

“Tocca a Ivan Perisic, lo specialista duttile. Nessun ossimoro, il croato dell’Inter è un luminare nell’arte del cross (e con entrambi i piedi) ma anche il giocatore completo che ogni allenatore sogna di avere in rosa. L’ex Wolfsburg può fare l’interno, l’esterno in un tridente, nel 4-4-2 ma anche nel 3-5-2, muoversi da trequartista, da seconda punta e all’occorrenza anche da prima. Il tutto grazie ad un fisico bionico («Cosa avrei fatto se non fossi diventato calciatore – disse alla Gazzetta in autunno –? Comunque lo sportivo professionista, perché da piccolo riuscivo bene in ogni disciplina»), alla grande elevazione e a un’ottima tecnica di base.  «CROSS MACHINE» La sua specialità resta comunque la capacità di allargare il campo e di trovare il fondo per innescare i compagni a centro area. Come spiegano i dati Opta, Perisic crossa una media di 3,21 volte a gara (nel suo ruolo siamo a 1,23 a partita) e non è certo un caso che fosse in campo in quattro delle cinque gare in cui l’Inter ha messo in area più palloni dalle fasce. E’ successo nel 3-3 di Verona (36 traversoni su azione, di cui 3 di Ivan); in Sampdoria-Inter (35 e 10); nell’ultimo Inter-Juve (30 e 7) e in Palermo-Inter (27 e 5). Tutte gare in cui l’ex Wolfsburg è anche andato a segno.  GOL IN FOTOCOPIA Dei cinque centri nella prima stagione interista tra l’altro il nazionale croato ne ha firmati ben quattro in modo molto simile. Colpendo sempre nell’area piccola, attaccando il secondo palo per appoggiare in rete il cross basso ravvicinato di un compagno. Tre gol in fotocopia in campionato (Samp, Palermo, Verona), ma manca il sigillo a San Siro, dove in compenso ha fatto centro in Coppa, contro Cagliari e Juventus. Gol e rigore procurato a parte, proprio mercoledì Perisic ha dimostrato di essere fondamentale per la manovra nerazzurra, anche per favorire con i suoi movimenti la sovrapposizione dei terzini. DUBBIO PER TRE Nelle prove di ieri Mancini, che pure lo aveva fatto partire dalla panchina in 3 delle 4 gare di campionato giocate in febbraio, lo ha sempre piazzato largo a sinistra in un 4-2-3-1 in cui il trio di assaltatori alle spalle di Icardi era completato da Ljajic e Palacio. In mezzo Brozovic e Medel, con Nagatomo, Miranda, Juan Jesus e D’Ambrosio a protezione di Handanovic. Le sorprese sono tre, legate però alle condizioni di Eder, Kondogbia e Murillo. Il brasiliano era ancora provato dalla battaglia di Coppa. Il francese – malgrado gli esami neurologici abbiano dato esito negativo – avverte ancora giramenti di testa dopo il colpo alla tempia che lo ha costretto a lasciare il campo mercoledì. Mancini potrebbe decidere di non rischiarlo domani. Murillo invece ha un lieve affaticamento muscolare. Oggi se ne saprà di più. LA PRIMA DI GARDINI Ad assistere alla seduta di ieri era presente tutta la dirigenza, che come da abitudine del venerdì si è riunita ad Appiano Gentile. Esordio alla Pinetina per il nuovo d.g. Giovanni Gardini, che l’a.d. Michael Bolingbroke ha presentato ai giocatori. L’ex Verona aveva già lavorato con lo staff del Mancio, oltre che con Handanovic, a Treviso. Inevitabile l’abbraccio col portierone”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.

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Redazione Ilovepalermocalcio