Gazzetta dello Sport: “Vincere a Marassi è il piano di Gasp. Viviani: «No hablo español ma lo entiendo»”

“Riconquistare «Fort Marassi». «Dobbiamo recuperare il peso del fattore campo. Sarà determinante per la nostra classifica». Gian Piero Gasperini illustra il suo piano di battaglia. Che prevede il ritorno alla vittoria casalinga dopo quattro sconfitte consecutive (compresa quella in Coppa Italia ad opera dell’Alessandria). Ma il tecnico non si fida del Palermo reduce come il Genoa da un successo in trasferta. «Dobbiamo stare attenti. Il Palermo è un’ottima squadra a dispetto della classifica». Per riconquistare Marassi, Gasperini è pronto a rispolverare il 3-4-3, lanciando il tridente Suso-Pavoletti-Perotti. L’attaccante argentino, che rientra dopo tre turni di squalifica, potrebbe giocare l’ultima partita con la maglia rossoblù. La Roma infatti lo aspetta. «In questi giorni ho visto Perotti molto concentrato. – spiega Gasperini – Credo che lui sia veramente attaccato a questo gruppo e a questo ambiente». DUE ALLENATORI Un tecnico in tribuna, l’altro in panchina. Il dopo Ballardini vive nel traghettamento di Fabio Viviani verso Guillermo Barros Schelotto. L’argentino è sbarcato ieri a Milano, in serata ha raggiunto Genova dove ha incontrato il presidente Zamparini e la squadra, e oggi sarà in tribuna a Marassi. Viviani sarà il suo vice, ma prima assaporerà il suo debutto da allenatore in Serie A. «Per uno che svolge questo lavoro per passione, è stato un sogno – ammette Viviani –. Ho il mal di pancia da un paio di giorni. Non vedo l’ora di vivere questo momento. Vogliamo vincere per far felici i tifosi del Palermo. Poi aiuterò Schelotto. In passato ho avuto la fortuna di lavorare con grandi maestri: ho collaborato con Reja e Guidolin. Adesso metterò a sua disposizione la mia esperienza». Poi ci scherza su: «No hablo español ma lo entiendo». Viviani racconta quanto successo dopo il caos scoppiato a Verona tra la squadra e Ballardini. «Ero in Portogallo per visionare dei giocatori – dice –. Non avevo idea di quello che fosse successo. Poi mi ha convocato Zamparini. Se speravo di essere l’allenatore prescelto? Ero pronto a sposare qualsiasi tipo di proposta. Sono un professionista. Va bene così. Ripeto, per me è già emozionante». Dall’autogestione del Bentegodi al Genoa cambierà poco. «Non voglio stravolgimenti. Il Genoa è una diretta concorrente per la salvezza, il Ferraris sarà una bolgia. Faranno una gara di attacco, ma noi sappiamo come colpirli»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.