Gazzetta dello Sport: “Verona, cala il sipario. Blitz finale di Frara: Frosinone, puoi sognare”
“La galleria di immagini entrate nella storia recente del Frosinone si arricchisce di un altro scatto: dopo la festa promozione del Matusa a maggio 2015, il blitz di Blanchard allo Juve Stadium a settembre per il primo punto in A (e ultimo gol «influente» subito in casa dai bianconeri…), ecco il volo di Alessandro Frara. Se i ciociari si salveranno, l’immagine diventerà iconica: il 7 con la fascia al braccio, tutto solo in area al 92’, gira di testa il cross di Paganini e rilancia le speranze di salvezza dei suoi, fino a quel momento trascinati verso il basso da un pareggio che non sarebbe servito a nessuno. La squadra di Stellone scavalca il Palermo al terzultimo posto e resta aggrappato fortemente a una Serie A che non vuole mollare. Si vede dalla reattività su ogni pallone, dalla voglia di arrivare sempre un decisivo attimo prima dell’avversario, si vede – perché no – anche da un po’ di cattiveria. Contro ogni pronostico, perché il tasso tecnico del Frosinone, a essere sinceri fino in fondo, non apparterrebbe a questa categoria (ieri appena il 63% di passaggi completati, cioè uno sbagliato su tre). VERONA GIU’ Chi possiamo dare per perso ormai è il Verona. I conti dicono che l’Hellas non è ancora retrocesso, il ragionamento lo condanna. Nell’ultimo mese ha avuto la chance di riaprire il discorso-salvezza: un mese fa contro il Carpi, ieri contro il Frosinone, entrambe nel catino sempre ribollente del Bentegodi. Le ha perse entrambe, tra l’altro sempre 1-2. E stesso sviluppo, con lo svantaggio quasi immediato, frutto del primo gol in Serie A del difensore frusinate Adriano Russo, che ha aggiunto nervosismo e confusione. Delneri ha girato e rigirato la squadra. Ha riproposto dall’inizio Toni, massacrato dagli avversari ma anche poco lucido, ha cominciato con il 4- 3-3, ha virato sul 4-2-3-1 a metà primo tempo, prima con Emanuelson e poi con Gomez sulla trequarti, è tornato al 4-4-2 più fidato a inizio secondo tempo con Pazzini al fianco di Toni. FROSINONE AGGRESSIVO Il tutto per cercare di risolvere il rompicapo del 4-3-3 del Frosinone, che attacca alto nel primo tempo e poi si ritira a protezione dell’area, mantenendo inalterata la continua aggressione su ogni portatore. Il gol dell’Hellas arriva così solo da palla inattiva (un’altra primizia in A, per Bianchetti su angolo allungato da Pazzini). Troppi errori individuali – si pensi ai 23 cross prodotti, quasi sempre fuori misura – e anche letture difensive rivedibili condannano il Verona, che concede al Frosinone il gol di Russo, un palo di Ciofani e soprattutto il colpo vincente di Frara”. Questo il commento dell’odierna edizione de “La Gazzetta dello Sport” sulla lotta salvezza.