Gazzetta dello Sport: “Vecchi-band in semifinale, Palermo k.o. ai rigori”
“Il segreto del Palermo? Non esistono riserve…». Parole e musica di Simone Lo Faso. Frasi dette a fine marzo, quando al Viareggio il suo Palermo eliminò l’Inter in semifinale. Parole che tornano di attualità, esaltate dalle sue prodezze. S’è messo in mezzo lui nella sfida tra La Gumina e Manaj. L’albanese dell’Inter ha rispettato il copione, mettendo i panni del leader: una doppietta (e una traversa) per portare i suoi ai supplementari, dopo il vantaggio rosanero di Ferchichi e il 21 nella ripresa proprio di Lo Faso. Ma ai supplementari è stato Lo Faso a salire in cattedra, riportando il Palermo avanti in avvio con un gran destro da fuori area che sembrava anticipare i titoli di coda sul primo quarto di finale scudetto. E invece un’incornata di Kouame ha spedito tutti a calci di rigore dove l’Inter ha fatto festa e il giovane Lo Faso ha pianto sotto la tribuna dei tifosi per il rigore calciato sulla traversa”.
CHE COLPI “La sorpresa al via la fa Bosi, tecnico del Palermo, lasciando fuori Lo Faso. Una sorta di baby Vazquez tanto è grande la somiglianza nelle movenze e nell’abilità. A metà ripresa, sull’11, Bosi decide di mandarlo in campo per spegnere l’entusiasmo dell’Inter e per dare a La Gumina – ingabbiato dai centrali nerazzurri – qualche palla giocabile in più. Ma Lo Faso ha il fuoco dentro e si mette in proprio. Due tiri da fuori in appena 2’, poi l’incredibile giocata dal fondo per il 21: doppio dribbling da posizione defilata e sinistro a fulminare Radu. Non è bastato, Manaj e Kouame lo hanno ripreso. E ai rigori la festa l’ha fatta l’Inter”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.