“Valente «Adesso con Boscaglia posso arrivare in B»”

L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Nicola Valente, esterno del Palermo:

«Penso che ogni giocatore punti ogni anno a fare il meglio, a provare ad arrivare nelle prime posizioni e vincere il campionato – dice Nicola Valente – L’obiettivo è arrivare pronti alla prima di campionato, nel migliore dei modi possibili. Questo è lo step iniziale. Poi per cinque anni sono arrivato ai playoff e spero tanto di poter fare qualcosa di più. A Carrara ho avuto il mio anno migliore, contando anche quanto fatto precedentemente in Sicilia, a Siracusa. Avevo delle possibilità, ma Palermo è una piazza irrinunciabile. Quando mi hanno chiamato, sono partito l’indomani per firmare. Il Palermo, con mia grande sorpresa, mi aveva cercato qualche mese fa, poco dopo il lockdown. Io ero nel pieno dei playoff e non volevo pensarci, una volta finiti è passata una settimana ed eravamo d’accordo su tutto. Avevo già parlato in passato di Palermo con Berti (direttore generale della Carrarese ed ex portiere rosanero, ndr), con cui ho un rapporto particolare. Mi ha augurato di giocarci prima o poi e ce l’ho fatta ancor prima di quanto pensassi. Mi ha chiamato ed era felice per me, così come il mister Baldini. Arrivo in una piazza che non ha nulla a che fare con la Serie C. Nel corso della mia carriera ho sempre ritenuto che l’allenatore dovesse decidere dove farmi giocare. Io, per una predisposizione tattica, nasco come esterno sinistro, dove ho svolto la maggior parte della carriera. Quest’anno ho giocato qualche partita a destra, ma sono qui per allenarmi e ascoltare il tecnico. Sarò ben lieto di fare il difensore o la punta, se per lui non è un problema. Sono abbastanza veloce come giocatore, da quel punto di vista prediligo sia la fase offensiva che quella difensiva. I numeri di gol e assist magari non mi rispecchiano, sono un giocatore che tende anche a fare un po’ di lavoro sporco. Questo è un girone che conosco abbastanza bene, sono arrivato a Siracusa dopo un anno a Pordenone in cui ho giocato poco. Ho trovato un allenatore che mi ha dato fiducia e da lì ho fatto la scalata, come
voglio farla adesso col Palermo.

Mi sento cambiato perché ho avuto la fortuna di lavorare con allenatori bravi, giocando in piazze dove ci si forma come uomini e calciatori. Adesso sono nella squadra migliore per il salto. Boscaglia? Quando ha firmato lui ero contentissimo perché è un tecnico esperto, ha vinto campionati e quando ci ho giocato contro ho sempre trovato squadre insidiose. Adesso stiamo imparando a conoscerci, vedo una persona molto sicura del lavoro che fa, decisa e che sa esprimere i propri concetti ai calciatori. La mia è una storia un po’ particolare, ho fatto tanta gavetta e a 17 anni ero in C2 nella terza squadra di Verona- conclude -. Poi sono andato in prestito in Serie D e, senza avere procuratori, senza saperne molto, sono stato vincolato dalla stessa società fino a 25 anni.

Ho sofferto tanto in quelle categorie, mi venivano negate delle possibilità, e a 23 anni ho comprato il mio cartellino per poter giocare tra i professionisti, ho investito su me stesso».