“Una multinazionale contro l’orgoglio di un territorio. In estrema sintesi, ecco Juventus-Palermo, ultimo atto della Viareggio Cup 2016. Un’edizione che in fondo ha confermato quelle che sono state le indicazioni fin qui ricevute dal campionato, nonostante le assenze di Roma, Lazio e Chievo, club ai vertici negli ultimi anni di Primavera. Le migliori sono arrivate quasi tutte ai quarti, tranne Milan e Atalanta, vittime dei due super scontri degli ottavi con Juve e Fiorentina. Ma soprattutto non hanno deluso i talenti migliori dei nostri vivai. Certo, la fase Elite di qualificazione europea dell’Under 19 ha inciso sul numero dei protagonisti più attesi e abbassato sensibilmente il livello di qualità del torneo. Ma chi ha avuto l’occasione, è riuscito a lasciare il segno. COPPIA D’ORO Non sorprendetevi allora di vedere oggi il Palermo in finale, per la prima volta nella sua storia. Fareste arrabbiare il tecnico Giovanni Bosi, convinto e orgoglioso dopo aver eliminato l’Inter in semifinale: «Per noi non è una sorpresa, magari lo è per chi non conosce i miei ragazzi, di cui si parla troppo poco. Ho una rosa ricca di qualità, ma non abbiamo ancora fatto nulla, perché le finali non si giocano, si vincono». Difficile dargli torto, considerando che lì davanti il Palermo fa paura col tandem d’oro La Gumina Lo Faso, che a suon di prodezze hanno colpito anche l’ex c.t. azzurro Marcello Lippi: «Due giocatori davvero molto interessanti – ha detto Lippi dopo aver visto la semifinale dei rosanero – ma il Palermo è anche molto altro, a partire da un ottimo portiere come Marson». Vero, ma per arrivare in finale sono stati decisivi i dribbling e le giocate di Lo Faso – incredibile la somiglianza con Vazquez quando accarezza la palla con la suola – e i gol del capocannoniere La Gumina (7 reti), cresciuto idolatrando Miccoli mentre oggi prende appunti guardando Morata. Il segreto del Palermo? Uno spogliatoio compatto, fatto da ragazzi tutti palermitani o siciliani. Qui orgoglio e appartenenza aiutano a spingere oltre il limite. PIÙ SOLUZIONI Anche la sfida a distanza tra i portieri sarà interessante. Lippi ha parlato di Marson, semplicemente perché stonava sottolineare che Del Favero alla Juve ha subito il primo gol soltanto ai quarti di finale. Grosso ha una rosa lunga e di qualità, malgrado le assenze pesanti di Favilli e Romagna (in Nazionale) e di Clemenza – tra i candidati a miglior giocatore del torneo –: per lui rottura del legamento crociato contro il Milan e stagione finita. Tra i prospetti più interessanti, occhio a Lirola, terzino spagnolo col piede dolce e il vizio del gol, che sogna di diventare il nuovo Lichtsteiner. In mezzo al campo ha stupito Didiba, protagonista nei quarti con una doppietta al Bologna, e s’è confermato ad alti livelli Cassata. Davanti Grosso ha solo l’imbarazzo della scelta. Da Pozzebon a Di Massimo, passando per Kastanos e l’argentino Vadalà, l’amico di Dybala arrivato nell’affare Tevez: i numeri li ha e oggi arriva la chance di prendersi definitivamente la Juve”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.