Gazzetta dello Sport: “Under 21, c’è un patto per la vittoria. Da Berardi a Bernardeschi, le nostre stelle all’assalto dell’Europa”
“Il grande patto nasce più o meno il 24 giugno 2015, nella pancia dell’Andruv Stadium di Olomouc, Repubblica Ceca. L’Italia ha appena battuto l’Inghilterra 3-1 e nello stesso tempo detto addio al sogno Europeo e alla possibilità di qualificarsi per l’Olimpiade di Rio, perché l’1-1 tra Svezia e Portogallo condanna gli azzurri all’eliminazione. L’Under si era illusa e il pari svedese nel finale ha innescato subito l’operazione vendetta. Benassi, Berardi, Bernardeschi, Cataldi e Rugani – insieme a Romagnoli, rimasto fuori da questo Europeo per infortunio , stipulano il patto con vista 2017: «In Polonia tutti insieme per prenderci l’Europa».
RISCATTO Erano i più giovani di quel gruppo, ma tutti già ben presenti nella lista dell’allora c.t. della Nazionale Antonio Conte. Era chiaro che alcuni di loro avrebbero fatto presto il salto con i grandi, ma la cosa evidentemente non ha ostacolato la missione rivincita. Ecco perché Rugani e Bernardeschi hanno dato sin da subito la propria disponibilità, malgrado già protagonisti con la prima squadra. C’era un lavoro lasciato a metà da portare a compimento. E una nuova avventura da vivere insieme. Capitan Benassi, tra i migliori di quell’Europeo, è il simbolo della voglia di rivalsa: «C’è tanta voglia di riscatto – ammette Benassi . Quella eliminazione fu una grandissima delusione, abbiamo provato a trasmettere il senso di quella amarezza ai nuovi compagni e ci saranno d’aiuto. Sbagliammo mezz’ora con la Svezia, e ci costò tantissimo».
RIECCO LA BE-BE L’assalto all’Europa non può non dipendere dal talento, i gol e le magie di Berardi e Bernardeschi. Di nuovo insieme. O finalmente insieme – e integri – in una fase finale. Per puntare al titolo. Tra lo scorso biennio e questo, la ditta BeBe è scesa in campo soltanto in sei occasioni ufficiali. Decisivi da subito: debutto contro la Serbia nel settembre 2014, con gol di Berardi per il 3-2 che sancì il sorpasso in testa al girone. E la gara dopo, a Castel di Sangro contro Cipro, primo gol in U21 per Bernardeschi. Ma all’Europeo in Repubblica Ceca il numero 10 della Fiorentina arrivò dopo un lungo infortunio, giocando appena 32’ contro il Portogallo, senza lasciare traccia. Non è un caso allora che Federico sia proprio quello che più di tutti aspettava questo nuovo appuntamento con la U21, per lasciare un’impronta in Europa con la maglia azzurra. L’ultima volta insieme per i due fantasisti fu ancora a Castel di Sangro, nel novembre 2015: 20 e Berardi in gol. Insomma, con la BeBe in campo può sempre succedere qualcosa di magico.
FIDUCIA Se lo augura Di Biagio, ovviamente. Ma anche il c.t. Gian Piero Ventura, arrivato ieri a Cracovia in attesa del debutto. Perché Berardi e Bernardeschi possono essere armi importanti anche nella sua Nazionale in ottica qualificazione mondiale. Un doppio assalto alla Spagna dunque, che inizierà in Polonia – con gli spagnoli favoriti per il titolo Under 21 – e finirà a settembre a Madrid, con il testa a testa per il primo posto nel girone di qualificazione a Russia 2018. Lì non ci sarà solo la BeBe, ma tanti altri ragazzi di questo gruppo: da Donnarumma a Conti, da Rugani a Gagliardini, magari anche Pellegrini e Petagna. Un passo alla volta, però. L’Under ora ha la priorità: «Sono venuto a fare l’in bocca al lupo ai ragazzi – dice Ventura –, sono convinto che ci siano i presupposti per fare bene. Spero di esserci per la finale, vorrebbe dire che siamo arrivati in fondo e che ci giocheremo l’Europeo, cosa che credo sia possibile fare».
NIENTE PASSI FALSI L’operazione riscatto parte stasera, dove è già vietato sbagliare: «La prima partita è sempre la più importante, con questa formula ancora di più (passa solo la prima più la migliore seconda dei tre gironi, ndr). Contro la Danimarca è già una gara da dentro o fuori», dice il c.t. Di Biagio. L’esperienza questa volta non manca. Questa Under si presenta alla fase finale dell’Europeo con un gruppo con quasi mille presenze in Serie A. E’ il segno del cambiamento del nostro calcio, richiesto a gran voce anche da Di Biagio negli anni scorsi. Il rovescio della medaglia è la possibilità di avere qualche giocatore un po’ a corto di fiato per la lunga stagione appena conclusa: «Qualche ragazzo è arrivato in condizioni non ottime – ammette Di Biagio . Questo non mi preoccupa, anzi. Finalmente giocano tutti con continuità. Lo abbiamo atteso a lungo, ora non possiamo lamentarci». Di Biagio ha atteso a lungo anche la possibilità di allenare i 23 prescelti, arrivati alla spicciolata e in blocchi visti gli impegni della Nazionale maggiore. «Saranno il nostro valore aggiunto», sottolinea Benassi. Ma Di Biagio avvisa: «Sorpreso dalla loro disponibilità, compresa quella di Donnarumma che non sarà condizionato. Ma chi non mi dà quello che chiedo rischia di non giocare». Come a dire, niente è scontato. Se non l’obiettivo: puntare al titolo“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.