“Alla fine è accaduto quello che non sarebbe dovuto accadere. La zona retrocessione è a soli 3 punti. Non era certo con la Roma che il Palermo poteva uscire dal momento di impasse, ma le cinque sberle rimediate all’Olimpico contro gli uomini di Spalletti danno perfettamente il senso della situazione attuale. Iachini non è andato tanto per il sottile. «Non è più il Palermo che avevo lasciato», ha detto a fine gara e che la situazione non fosse delle migliori lo aveva fatto intuire già alla vigilia della trasferta dell’Olimpico. Il campo poi ha emesso il verdetto. Sul piatto ci sono solo aspetti negativi: gli infortuni, la condizione fisica precaria e le due cose sono strettamente connesse, e la situazione mentale di una squadra che dà la sensazione di avere perso la grinta dopo essere stata sballottata da un cambio all’altro della panchina. INFORTUNI Partiamo dagli infortuni: tre assenze pesanti tutte in difesa. Regalare in un sol colpo tre pilastri come Sorrentino, Goldaniga e Lazaar è un lusso che il Palermo non può permettersi. I primi due sono stati bloccati da problemi di natura muscolare e qua ci colleghiamo alla condizione fisica. Perché tre cambi di preparazione passando da Iachini a Ballardini fino a Schelotto hanno influito sullo stato generale della squadra. Iachini ha anche riscontrato che alcuni giocatori sono al limite, col rischio di nuovi stop. Un dato che impedisce di iniziare un piano di ricondizionamento atletico decisivo per alzare il tono generale. Il Palermo, insomma, è una cristalleria dove bisogna stare attenti a come muoversi per non rompere nulla. Fragilità fisica ma anche mentale. COME SVUOTATA La squadra sembra svuotata, frastornata, senza più un’anima, e l’aver cambiato ripetutamente la guida tecnica oltre che a togliere certezze ha finito anche per creare alibi nei giocatori, deresponsabilizzandoli davanti alla situazione di caos che la società ha creato. Il tecnico è chiamato, oltre che a ripristinare i vecchi meccanismi tattici, a lavorare sulla testa dei giocatori per ricreare le motivazioni di un tempo. Alcuni elementi, in effetti, sono irriconoscibili nel rendimento rispetto a mesi fa, DIFESA Preoccupa la fase difensiva e la gestione della palla, gli errori banali nelle retrovie. Il Palermo con 47 gol incassati ha la seconda peggiore difesa del campionato dopo quella del Frosinone con 51. Carpi e Verona, con 43 reti incassate, hanno fatto meglio. Manca brillantezza nella fase di pressing e lucidità negli affondi con la palla al piede. E domenica c’è il Bologna che suona già come la gara della disperazione. Il presidente Zamparini ha chiesto scusa dopo avere richiamato Iachini, ma le responsabilità di una caduta verso il baratro partono da lontano e sono riconducibili alle sue scelte. MERCATO FLOP Il mercato estivo deficitario, nel quale sono stati falliti tutti gli obiettivi prefissati e, a parte Gilardino, sono arrivati giocatori che non conoscevano la Serie A, al quale non è stato posto rimedio in quello di gennaio in cui sono stati presi solo rincalzi. Non è stata toppata la falla di un vice Lazaar, dopo la rescissione con Daprelà, e non è stata reperita un’alternativa di rilievo a Rigoni. Per non parlare della cessione di Colombi per l’arrivo di Posavec, lasciando il vuoto dietro a Sorrentino”. Questo è quanto si legge su “La Gazzetta dello Sport”.