Gazzetta dello Sport: “Uefa contro i ribelli Real, Juve e Barça. Davanti a un bivio basta Superlega o niente Champions”
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla questione lagata alla Superlega e la Uefa contro i ribelli Juve, Barcellona e Real.
Conto alla rovescia verso il caos. Conto alla rovescia verso la sentenza della Corte Ue sulla Superlega. Tutto può succedere, ma il parere dell’Avvocato generale sembra sbarrare qualsiasi strada ai sogni proibiti di Real Madrid, Barcellona e Juventus che rischiano di restare fuori dal calcio. Quel giorno potrebbe essere il caos: per questo l’Uefa spera che qualcosa succeda prima, per “recuperare” almeno la Juve. Altrimenti sarà pugno di ferro. Oggi a Lisbona, intanto, si celebra il Congresso con la rielezione di Aleksander Ceferin presidente fino al 2027 (e un altro possibile mandato fino al 2031). All’orizzonte anni complicati, tra spinte secessioniste, problemi giudiziari dei club, multiproprietà da conflitto d’interessi, club-Stato invadenti e Fairplay finanziario da aggiornare continuamente.
Superlega. L’Uefa chiede alla Juvedi rinnegare Agnelli. È un momento di crisi per i tre club ribelli. La Juve a meno 15 in campionato e in attesa di processi. Il Barcellona accusato, in sintesi, di corrompere gli arbitri. E il Real Madrid che, per questo, ha interrotto i rapporti con i catalani. Ma la situazione della Juve è diversa: la nuova presidenza aveva illuso l’Uefa di una svolta. Invece, niente. Quando Agnelli ha fatto l’intervista al “Telegraph”, insistendo con la Superlega, è squillato il telefono di Nyon. Una telefonata privata della Juve per dissociarsi da quelle parole. Ma alla replica Uefa – «la vostra presa di distanza è pubblica?» – non è mai seguita risposta. Un silenzio rumorosissimo. Per Nyon un segno di continuità totale con la gestione Agnelli. Con tutte le conseguenze del caso.
Il problema per la Juventus è che le porte delle coppe rischiano di essere chiuse anche per stipendi e plusvalenze. L’Uefa indaga in parallelo con Figc e procura di Torino. Ha il potere di non ammettere nelle coppe un club per “antisportività” a prescindere dalle condanne. Inoltre, se le cifre del bilancio fossero false, salterebbe l’accordo sul Fairplay. Meglio non nascondersi una cosa: la sentenza Uefa sarà anche “politica”. Champions League out per una Juve ribelle, più comprensione per una Juve rientrata nel sistema. La Juve lo sa. E Nyon non accetterà pentimenti di comodo successivi alla sentenza.